Economia

Primo sì a riforma Pa. Dirigenti statali licenziabili

'Senza incarico decadono'. Ok da commissione Affari Costituzionali del Senato. 'Niente più automatismi nel percorso di carriera'

Marianna Madia

Redazione Ansa

Arrivo il primo sì alla riforma della Pubblica amministrazione. La commissione Affari costituzionali del Senato ha infatti concluso l'esame e approvato il testo, in gran parte rivisto, dopo sette mesi dall'avvio. Tra le novità la stretta sulle assenze nella P.a e la scure sulle società partecipate. Il ddl Madia è così pronto per approdare in Aula.

I dirigenti privi di incarico vengono collocati in disponibilità e passato un certo periodo, da definire, decadono dal ruolo unico. Lo prevede la delega di riforma della P.A. Il punto, che in sostanza rende licenziabile il dirigente, ha avuto l'ok della commissione Affari Costituzionali del Senato.

"Superamento degli automatismi nel percorso di carriera", che dipenderà dalla "valutazione", ovvero dal merito. Così un emendamento del relatore alla delega P.A. Viene ribadita la definizione di limiti assoluti per il trattamento economico complessivo.

Oltre al concorso per diventare dirigenti a tempo indeterminato sarà necessario anche superare un altro esame, dopo i primi anni di servizio. E' un'altra delle novità inserita nella delega P.A.

La dirigenza sarà articolata in ruoli unificati, con piena mobilità. La riforma prevede anche l'eliminazione della distinzione in due fasce. Inoltre, viene stabilito, gli incarichi dirigenziali avranno una durata di tre anni, rinnovabili una sola volta senza ripassare per un bando e una selezione.

Mantenimento della funzione relativa al controllo di legalità, ma superando la figura del segretario comunale e provinciale, che confluirà nel ruolo unico della dirigenza pubblica. C'è il sì della commissione Affari Costituzionali del Senato all'emendamento alla delega P.A, prevedendo una fase ponte, per cui in sede di prima applicazione, per tre anni, le funzioni in questione verranno affidate ai dirigenti del ruolo unico provenienti dall'albo dei segretari comunali.

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