Economia

Bankitalia: pronte regole contro rischi 'banche ombra'

Sistema in Italia vale 400mld di dollari. Barbagallo, valore pari a 18,4% del Pil

Veduta esterna della sede della Banca d'Italia, Palazzo Koch, a Roma in una foto d'archivio

Redazione Ansa

"È fondamentale evitare di generare anche in Italia rischi shadow (sistema bancario ombra ndr) di natura sistemica" e ciò ha ispirato recenti interventi della Banca d'Italia. Lo ha detto il Capo del Dipartimento Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Bankitalia, Carmelo Barbagallo secondo è necessario "trarre lezione dagli insegnamenti della crisi, ma anche promuovere la crescita", "attraverso un modello sostenibile per contenere tali rischi". Barbagallo ha quindi sottolineato che sono state previste "regole prudenziali per evitare un trasferimento del rischio di credito entro i conglomerati finanziari dal comparto bancario a quello assicurativo al solo scopo di ridurre i requisiti patrimoniali; si è insistito a livello comunitario affinché gli ELTIF (i fondi di investimento a lungo termine ndr) siano esclusivamente fondi chiusi, per evitare rischi di liquidità e di trasformazione delle scadenze; sono stati posti stringenti limiti alla leva". 

Per l'Italia l'intermediazione non bancaria con caratteristiche di shadow banking ammonta a 400 miliardi di dollari (18,4% del Pil) a fine 2013. Lo ha detto Barbagallo, in un intervento sullo 'shadow banking' citando i dati dell' l'ultimo Global Shadow Banking Monitoring Report dell'FSB. L'intermediazione bancaria tradizionale che esclude, ad esempio, le entità prudenzialmente consolidate, le autocartolarizzazioni e i fondi azionari) è pari, a 5 mila miliardi di dollari (234% del Pil). "Mai come in questo periodo è importante che il sistema bancario e finanziario nel suo complesso, incluso ciò che viene chiamato "sistema bancario ombra", dia il suo contributo alla ripresa economica del nostro paese, per uscire con più slancio dalla lunga fase recessiva". Lo ha detto Barbagallo, in un discorso all' Università Cattolica del Sacro Cuore sul tema dello 'shadow banking' e la regolamentazione italiana. Secondo Barbagallo "le prossime disposizioni per gli intermediari finanziari e le misure finalizzate a favorire il credito alle imprese attraverso lo sviluppo di fondi comuni", "operano in continuità con il passato e rafforzano il nostro modello di vigilanza". In questo modo, si "cerca di coniugare il rigoroso presidio dei rischi con l'esigenza di un maggiore sviluppo dell'intermediazione non bancaria". "Da tempo - ricorda - la Banca d'Italia ha individuato nella eccessiva dipendenza dal credito bancario uno dei limiti delle imprese italiane".

 

 

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