Economia

Telecom perde partita Gvt, Vivendi sceglie telefonica

Italia non rinuncia a Brasile, avanti su sviluppo come da piano

Redazione Ansa

La partita tra Telecom e Telefonica sul Brasile è ancora aperta e non si chiuderà prima della fine dell'anno ma il primo round va agli spagnoli che, ''con un'offerta impossibile da rifiutare'' come la definiscono fonti finanziarie vicine al gruppo, trattano in esclusiva con Vivendi l'acquisto della controllata Gvt. Telecom ne prende atto, ricordando che ''sin dall'inizio era stato chiarito che avrebbe mantenuto un approccio razionale nella sua strategia'' si legge in una nota. Cesar Alierta invece sembra voler a tutti i costi portare a casa il punto e rilancia da 6,7 a 7,45 miliardi mettendo sul piatto una parte 'cash' di 4,663 miliardi di euro e azioni di nuova emissione pari al 12% di Telefonica Brasil dopo che questa si sarà fusa con Gvt. Non ultimo l'opzione a entrare in Italia, scambiando azioni di Telecom Brasil-Gvt con azioni di Telecom Italia, l'8,3% ancora in portafoglio a Telefonica che così facendo si disimpegnerebbe completamente.

''E' una cosa che vedremmo come attraente" ha dichiarato l'amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine, durante una conferenza con gli analisti. L'offerta degli italiani è 'pertinente e di qualità', come la definiscono i francesi. Sarebbe stata un'operazione in tre fasi, acquisto per cassa di una quota di minoranza di Gvt, fusione di questa con Tim Brasile e al termine il gruppo francese avrebbe avuto il 15% della nuova Tim e il 20% di Telecom, con due consiglieri in ognuno dei due cda. Ma con i suoi 'solo' 7 miliardi (24% in cassa e 76% in azioni) resta indietro. Il prezzo proposto dagli spagnoli garantirebbe a Vivendi "una plusvalenza da 3 miliardi di euro, e "le altre condizioni dell'offerta rispondono ugualmente agli obiettivi di Vivendi" spiegano i vertici del gruppo francese. ''E' comunque un bel segnale quello dato da Telecom - commentano osservatori della comunità finanziaria - ha messo fuori la testa, ha agito in maniera competitiva pur senza fare follie, come aveva detto l'ad Marco Patuano''. E in tutto questo il gruppo non rinuncia al Brasile ma ''continua a perseguire i piani di sviluppo e investimento nel Paese coerentemente con il piano industriale e facendo leva sul forte posizionamento di Tim Brasil sul mercato'' fa sapere con una nota. Gli scenari sono ancora tutti da costruire, la parola ora va al Cade che già una volta ha ostacolato i piani di espansione in Brasile di Telefonica e una reazione è attesa anche da Oi che dal risiko ha fatto capire di non voler restare esclusa.

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