Economia

Marcegaglia presidente Eni. Assemblea boccia requisiti onorabilità

Non raggiunto quorum 2/3 presenti necessario approvazione

L'assemblea straordinaria dell'Eni

Redazione Ansa

Ultima assemblea per Paolo Scaroni alla presidenza dell'Eni. Assemblea che ha nominato il nuovo Cda (staffetta di Scaroni con Claudio Descalzi ed Emma Marcegaglia alla presidenza al posto di Giuseppe Recchi) e che invece ha bocciato la modifica dello Statuto che introduce i requisiti di onorabilità secondo la direttiva del Tesoro. La maggioranza dei presenti ha votato a favore, ma il quorum dei due terzi di voti favorevoli necessario per far passare la modifica non è stato raggiunto.

La modifica proposta prevedeva l'introduzione nello Statuto di una clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti del cda. In sostanza, la direttiva del Tesoro prevede ineleggibilità o decadenza dal ruolo nel caso di sentenza di condanna, anche solo di primo grado, per reati di carattere essenzialmente societario. I voti a favore sono stati il 59,45%, quelli contro il 38,93%, mentre gli astenuti e i non votanti sono stati pari all'1,61%. Per far passare la modifica erano necessari i due terzi di voti favorevoli, vale a dire il 66,6%. "Nessuna società al mondo ha clausole di questo tipo: siccome il mondo sono i nostri azionisti, si sono espressi" ha commentato Scaroni.

Il Tesoro ha anche raccomandato al cda dell'Eni "di riservare la massima attenzione nell'adozione politiche di remunerazione che pur in grado di consentire il raggiungimento degli obiettivi siano ispirate al massimo rigore e al contenimento dei costi per l'azienda".

   

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