Economia

Lucchini, l'altoforno si spegne ma c'è bozza di accordo

Papa risponde ad appello operai, 'ogni sforzo per disoccupati'

Redazione Ansa

Piombino guarda con il fiato sospeso l'altoforno Lucchini che si spegne: alle 10.56 di stamani ha emesso l'ultima colata davanti a un gruppo di lavoratori. "L'altoforno sta tirando fuori gli ultimi respiri in un'atmosfera surreale e drammatica - ha detto Lorenzo Fusco, uno degli operai presenti, con la voce rotta dall'emozione -. Perlomeno non siamo stati noi a spegnerlo, ma e' stato qualcuno ben piu' in alto". Ora l'impianto senza piu' minerale continuera' a bruciare coke per una ventina di giorni fino al suo definitivo spegnimento.

Intanto si aspettano notizie da Roma dove nel pomeriggio è attesa la firma dell'accordo di programma per il polo siderurgico, il più importante d'Italia dopo l'Ilva di Taranto. Agli oltre 4.500 lavoratori coinvolti arriva intanto la solidarietà di Papa Francesco, che risponde a un loro videomessaggio chiedendo ''ogni sforzo di creatività e di generosità'' per chi perde il lavoro.

Buone notizie per il futuro dell'acciaieria arrivano al termine di un incontro con il premier Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Delrio, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. ''C'è una bozza di accordo'', afferma Rossi, che giovedì mattina ha convocato sindacati e amministratori locali per fare il punto sui ''grossi passi avanti'' realizzati. Nel pomeriggio ci sarà un nuovo confronto a palazzo Chigi con l'augurio che ''si possa arrivare alla firma''.

Per agevolare la chiusura della trattativa, sono arrivati 50 milioni per la riconversione ecologica dal ministero dell'Ambiente. ''Ambiente e sviluppo possono andare d'accordo'', osserva Galletti sottolineando la ''grande collaborazione'' con il ministero dello Sviluppo, che seguirà il progetto industriale. Maggiori risorse (110 milioni tra riconversione del polo e del porto, opere infrastrutturali e agevolazioni per gli investimenti) sono infatti tra le richieste della Regione, che ha già stanziato oltre 60 milioni. Rossi chiede inoltre di mantenere i dipendenti al lavoro nella bonifica dello stabilimento con contratti di solidarietà e di utilizzare il porto di Piombino per la rottamazione delle navi militari. L'accordo dovrà agevolare la gara per la cessione della Lucchini, che è in amministrazione controllata e ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse tra cui quella più valida sembra della società indiana Jsw. ''E' un bell'accordo per il futuro di Piombino, per le prospettive industriali dell'area e per i lavoratori'', osserva De Vincenti che assicura agli operai che il governo è ''in piena sintonia'' con loro.

Un giudizio positivo sulla bozza di intesa arriva anche dal fronte sindacale con il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli che commenta, ''bene l'accordo di programma per Piombino, servono risorse, tempi più celeri per realizzare il bacino e riconsiderarlo come destinazione per la Costa Concordia''. 

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