Economia

Tajani, per i debiti P.a. non basta fattura elettronica, vanno pagati

Situazione non migliora, picchi di ritardo di 1.200-1.300 giorni

Il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani

Redazione Ansa

 "Ben venga la fatturazione elettronica dal 6 giugno, ma questa non è sufficiente", quindi "mi auguro che Renzi oltre ad emettere la fattura faccia anche il pagamento dei debiti entro 30 giorni". Lo afferma il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani dopo il 'botta e risposta' con il premier sull'annuncio dell'avvio delle pratiche per l'apertura di una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto della direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione.

"Dalla fase della fattura a quella del pagamento c'è ancora un passaggio essenziale", ha sottolineato Tajani, ricordando che i nodi da sciogliere per risolvere alla radice il problema dei ritardi dei pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni riguardano la legge di contabilità dello stato, il Patto di stabilità interno e il pagamento dei debiti pregressi. "La campagna elettorale non c'entra - ha continuato Tajani controbattendo così alle accuse di Renzi - sono quattro anni che mi sto battendo per questo, e sono tenuto a far rispettare le regole Ue sino all'ultimo giorno del mio mandato come commissario". In ogni caso, ha aggiunto, "mi fa piacere che Renzi scelga la linea della Commissione Ue e si stia impegnando ad applicare lo Small Business Act Ue a partire dai pagamenti" e dalla loro fatturazione elettronica.

Il commissario Ue rileva anche che "purtroppo la situazione non sta migliorando. Ieri ho incontrato una delegazione di imprenditori, che mi ha consegnato una documentazione dalla quale si evince chiaramente come in tutta Italia il fenomeno del ritardo del pagamento alle imprese dei debiti della p.a. è largamente diffuso e preoccupante". Secondo Tajani, "in Italia le p.a. pagano in media entro 200 giorni, con dei picchi di 1200-1.300 giorni". In ogni caso, ha concluso, "le infrazioni che stiamo aprendo non riguardano il pregresso, ma il mancato rispetto della direttiva comunitaria entrata in vigore dal 1 gennaio 2013".

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