Cultura

Valori, analisi profetiche su economia

Quando scriveva che si stava imboccando 'la strada sbagliata'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - DUCCIO VALORI, 'LA STRADA SBAGLIATA - RIFLESSIONI PER UN'ECONOMIA AL SERVIZIO DELLA SOCIETÀ' (TAB EDIZIONI, PP. 156, 13 EURO). Duccio Valori, un protagonista della politica economica italiana, dirigente di grandi aziende statali, avvertì nei suoi articoli che l'economia stava prendendo una 'strada sbagliata'. Un'analisi fatta in tempi non sospetti che oggi suona quasi profetica, visto che il tempo ha dimostrato che molti dei suoi allarmi erano più che giustificati.
    E' quanto emerge dalla lettura di 'La strada sbagliata - riflessioni per un'economia al servizio della società' (Tab edizioni, pp. 156, 13 euro), un volume con una prefazione di Giorgio Cremaschi che raccoglie una selezione di articoli scritti tra il 2007 e il 2014 e pubblicati originariamente sul Manifesto, su Altreconomia e sull'Unità. Nei suoi contributi Duccio Valori già all'epoca segnalava aziende e zone critiche dell'economia nazionale, ed oltre. E i temi trattati sono infatti ancora oggi di strettissima attualità: si riflette, ad esempio, su quali soluzioni trovare alle vicende di Alitalia, di Autostrade S.p.A. e di Fincantieri. Temi scottanti ancora all'ordine del giorno. Non manca, infine, una riflessione sul lavoro - considerato sempre più alla stregua di una merce - e sulle condizioni, sempre più precarie, dei lavoratori. Con il perenne obiettivo di scegliere bene: per lo sviluppo economico e per la dignità del lavoro.
    Duccio (1941-2017), dopo la laurea in scienze delle finanze, ha lavorato dal 1964 presso l'Isco (Istituto nazionale per lo studio della congiuntura) e poi nel 1968 presso l'Efim (Ente partecipazioni e finanziamento industrie manifatturiere). Nel 1971 è diventato dirigente e poi, nel 1976, direttore del servizio studi e programmazione dell'Egam (Ente gestione attività minerarie). Nel 1977 è passato all'Eni, nel 1979 alla Samim (Società azionaria minerario-metallurgica) e nel 1980 all'Iri in qualità di condirettore centrale. Nominato presidente di Stream, la società per il multimediale della Stet, ha lasciato la carica nel 1995 per assumere il ruolo di amministratore delegato presso una società privata di progettazione di centrali a fonti rinnovabili. (ANSA).
   

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