Cultura

Strinati ci guida tra arte e ragione

Accattivante storia dell'arte personale con espediente narrativo

Redazione Ansa

CLAUDIO STRINATI, ''IL GIARDINO DELL'ARTE'' (SALANI, pp. 702 - 19,80 euro) - "Due fili si sono intrecciati indissolubilmente... arte e amore... le due potentissime forze che mi hanno spinto e spronato... o forse solo una... l'amore per l'arte... lei era la sintesi ... ma ora lei non c'è... ma ci sono io con tutto quello che ho fatto, che ho visto, con tutte le persone che ho conosciuto, con tutto quello che mi ha cambiato, con tutto quello che ho imparato... con tutto quello che imparerò''. Si confessa tra sé e sé il viaggiatore di questa narrazione saggistica, questo percorso illustrativo attraverso l'Italia, l'arte e la storia del paese che ci racconta Claudio Strinati, ex soprintendente del Polo museale del Lazio dal 2001 al 2009, ma soprattutto autorevole e noto storico dell'arte, appassionato di musica, fine divulgatore capace di non abbassare il livello dei contenuti, ma di scegliere un linguaggio e metafore che li esplichino nel modo più chiaro e se qualche punto è un po' più didascalico, è perché la lettura sia alla portata di tutti.
    Il viaggiatore è David, giovane canadese dottorando in Storia dell'arte affascinato dall'Italia, cui è stato regalato un viaggio lungo tutto il nostro paese, da Palermo a Ravenna, da Pompei a Udine. In questo suo Grand Tour non è solo, oltre a una corrispondenza col proprio professore per confrontarsi e ricevere stimoli e indicazioni, il nostro è aperto a incontri e confronti con ogni tipo di persone, è curioso e desideroso di capire e imparare, viene presentato a studiosi e direttori di musei, biblioteche, istituzioni, per non parlare di casuali compagni e naturalmente coinvolgenti compagne di viaggio, tutti che aggiungono un tassello alla sua conoscenza dell'arte italiana, ma anche inevitabilmente di sé, come capisce lui stesso nella sua 'sentimentale' riflessione finale. Nasce così con la scusa del Grand Tour una storia dell'arte come piace a Strinati, studioso dei grandi, a cominciare da Caravaggio, ma sempre incuriosito dall'eccezione, dall'opera o l'artista spiazzante, magari fuori dal coro, dal particolare e l'eccentrico che servono a rivelare davvero il tutto e ciò che è al centro. Il professore infatti guiderà Davide pian piano oltre i percorsi abituali e essenziali, alla scoperta di ciò che svela la natura e il senso della vera bellezza, magari in modo anticonvenzionale e sorprendente, costringendo a pensare e ripensare. Nascono quelle che possono apparire apparentemente delle divagazioni, ma che in realtà si mostreranno come arricchimenti, oltre che momenti più narrativi tra tante osservazioni, riflessioni, interpretazioni, magari proposte in forma dialogica, frutto di uno dei mille incontri del ragazzo.
    Ecco Roma con Caravaggio o la basilica vaticana, ma poi sostanziale diventa una visita all'Archivio di stato, ricchissimo di indizi e storie per chi sia curioso di spulciare e scoprire strade e storie nuove, che sono sempre a portata di mano, se le si sa cogliere, come nei sotterranei di S. Pietro, dove è sepolto un personaggio come Cristina di Svezia. Poi certo Firenze, Venezia e le tappe imprescindibili, ma sapendo fermarsi, per esempio, a Viterbo o Siena, Cremona o Udine dove hanno lavorato e restano testimonianze di grandi artisti e delle loro botteghe sostituite dal ''criterio delle lobby'' nel Rinascimento, quello del potere delle inclusioni e delle esclusioni che ha fatto assurgere come monumenti unici Leonardo, Michelangelo e Raffaello ricchissimi di pregi, ma anche di difetti che hanno lasciato un'eredità che ancora dura, come Strinati fa dire, puntualizzando tutto con una certa veemenza colloquiale. Un viaggio per costruire una storia non accademica e evitando i luoghi comuni, perché la scoperta dell'arte è un percorso anche individuale che ci deve far essere aperti al nuovo e dotare di strumenti di discernimento, ''di idee personali che è proprio ciò che caratterizza l'essere umano e gli fa pensare seriamente di avere un'anima'' e di saper amare il bello, la vita. (ANSA).
   

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