Cultura

Andrea Maggi, "i ragazzi devono tornare nel mondo"

Esce 'Conta sul tuo cuore' dell'amato prof. de 'Il Collegio'

ANDREA MAGGI, CONTA SUL TUO CUORE

Redazione Ansa

    Andrea Maggi, l'amato professore di italiano, latino ed educazione civica del docu-reality di Rai2 'Il Collegio', racconta lo smarrimento esistenziale, la fragilità e le contraddizioni dei giovani nel libro young adult 'Conta sul tuo cuore', che esce in questi giorni per Giunti nella collana Arya.
    E' la storia di un gruppo di ragazzi e ragazze di quinta liceo classico, in una piccola città del nord Italia, che accettano di partecipare a una sorta di esperimento del loro professore di italiano, un ritiro in un rifugio di montagna per trovare se stessi, capire chi sono e cosa vogliono fare da grandi.
    "L'Italia contava un triste primato europeo per l'abbandono scolastico già prima della pandemia. Dopo due anni di stop rischiamo un'autentica catastrofe. Noi insegnanti dobbiamo riuscire a trovare il modo di rimetterli in carreggiata verso il futuro" dice Maggi in occasione dell'uscita del libro.
    L'emergenza sanitaria, spiega lo scrittore-professore che è molto seguito dai giovani sui social con oltre 400 mila follower su Instagram, "ha costretto i ragazzi, in particolare quelli delle scuole superiori e delle università, a una modalità, la didattica a distanza, che si è rivelata una risorsa indispensabile, ma non priva di limiti. Temo che in molti abbiano perso la motivazione allo studio e quando torneranno in presenza, rischieranno seriamente il burnout".
    I protagonisti di 'Conta sul tuo cuore',Valentina l'influencer, Pedro il ribelle, Marta la cinica, Andrea il ragazzo più antipatico dell'universo, l'intrigante Anita e tanti altri, non sanno chi sono veramente e non se lo sono mai chiesto. Il professore di Lettere Roberto Elpidi rifacendosi all'esortazione di Socrate "Conosci te stesso" li invita a scoprire le loro aspirazioni, a seguire i loro sogni, a scoprire il valore dell'amicizia, lontani dai social, per un mese nel rifugio di montagna.
    "E' la storia di una classe, una storia di ragazzi alle prese con i grandi temi dell'adolescenza: l'amore, la costruzione della propria identità, il confronto con il mondo esterno, i conflitti familiari e, non ultimi, i loro segreti più intimi. I giovani sono un po' come i computer: da un lato sofisticati, dall'altro delicatissimi. Arroganti e presuntuosi, ma anche romantici sognatori. La pandemia li ha messi tutti a dura prova e la Dad è stata una toppa provvidenziale, che però non si è rivelata la panacea tanto sperata per rimediare a tutti i problemi" spiega Maggi.
    "Il vero rimedio per i ragazzi di oggi è tornare nel mondo per mettersi alla prova nella realtà. Lo scopo, in fondo, è identico a quello dei personaggi del mio romanzo: conoscere se stessi" dice lo scrittore che è originario di Pordenone, si è laureato in Lettere a Trieste e insegna in una scuola secondaria. Autore durante il lockdown del 2020 dell' ebook 'Insegnare ai tempi del Coronavirus', ha scritto numerosi libri tra cui 'Morte all'Acropoli' e 'Il sigillo di Polidoro' e per i ragazzi 'Guerra ai prof!' oltre al saggio 'Educhiamoli alle regole. Istruzioni per crescerli responsabili e felici'.
    Ma il sapere umanistico conta ancora per i ragazzi? "Se così non sarà, siamo condannati all'aridità. Cosa ci resterebbe in questo mondo, dove l'unica religione dei popoli è il consumismo? Il sapere umanistico è la cifra della nostra umanità, ma i poeti e gli scrittori sono visti da una buona parte dei giovani con molta diffidenza. Contano molto di più i gattini su Facebook e i balletti su TikTok. Ma la poesia non può morire fintanto che c'è un cuore che batte. Perciò sono speranzoso. Ho cercato di scrivere un libro che parli ai giovani proprio per sentire il loro (e il mio) cuore battere forte dopo una pandemia che ha annichilito un po' tutti. Una riscoperta dei sentimenti. Ecco, diciamo così" afferma Maggi e sottolinea: "la vera rivoluzione non la fanno le riforme della scuola (in vent'anni ne abbiamo avute centomila e non hanno portato nessun risultato). Dipende tutto da noi insegnanti".
    E spiega del docu reality di cui è protagonista dal 2017: "Il Collegio ha successo perché parla il linguaggio dei giovani d'oggi e perché presenta una dimensione in cui i ragazzi fanno i ragazzi e gli adulti fanno gli adulti. Nella realtà, purtroppo, capita spesso che gli adulti si rendano ridicoli e facciano gli amici dei ragazzi; non c'è niente di più umiliante. Il Collegio rappresenta una sfida contro i limiti: fino a quanto posso tirare la corda, prima che si spezzi? Ma dopotutto, come il pubblico ha potuto vedere, anche noi professori abbiamo un cuore. E i ragazzi sanno che sul nostro cuore possono contare.
    Come devono imparare a contare sul loro" dice convinto Maggi.
    (ANSA).
   

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