Cultura

Osman, Il Club dei delitti del giovedì

Quattro arzilli vecchietti alle prese con crimini irrisolti

La copertina de Il Club dei delitti del giovedì

Redazione Ansa

 RICHARD OSMAN, IL CLUB DEI DELITTI DEL GIOVEDI (SOCIETÀ EDITRICE MILANESE, 480 PP., 18 EURO; TRADUZIONE DI ROBERTA CORRADINI). Chi l'ha detto che a 80 anni la vita non possa riservare ancora delle sorprese e, perché no, anche qualche avventura da vivere col cuore in gola? Ne sanno qualcosa i vecchietti nati dalla penna di Richard Osman, protagonisti del suo romanzo d'esordio 'Il Club dei delitti del giovedì', in uscita il 1 ottobre con SEM.
    In un villaggio di pensionati nel Kent, Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron (questi i nomi degli intrepidi ottantenni, una versione "very british" dei vecchietti del Bar Lume creati da Marco Malvaldi) hanno l'abitudine di incontrarsi un giorno alla settimana per provare a sbrogliare l'oscura matassa di delitti del passato rimasti irrisolti. Mentre bevono vino e mangiano torte alla vodka, i quattro esercitano la mente a immaginare soluzioni e trovare colpevoli studiando in modo maniacale i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader del gruppo, Elizabeth. Quando però la realtà supera la fantasia, e un omicidio si verifica proprio vicino a loro, il gruppetto di ottuagenari non si tirerà indietro: per entrare nel vivo delle indagini e dare il loro contributo, non faranno alcuna fatica a fingere di essere ciò che non sono, ossia dei delicati vecchietti ingenui e smemorati.
    Divertente e arguto, il libro di Osman è già un grande successo editoriale (in libreria in UK dallo scorso 3 settembre, è n.1 assoluto del Sunday Times e, con le sue 70 mila copie in soli 3 giorni, il più venduto nella settimana d'uscita dopo "The Casual Vacancy" di J.K.Rowling) e ha suscitato l'interesse di un maestro del cinema come Steven Spielberg il quale ha deciso di acquistarne i diritti per realizzare un film. Non sorprende che "Il Club dei delitti del giovedì" abbia conquistato il pubblico, perché quelle scritte da Osman, presentatore televisivo, produttore, regista e ora anche scrittore, sono pagine davvero godibili: innanzitutto per lo stile irriverente e politicamente scorretto, la penna veloce e schietta, il tono allegro (con il tipico umorismo inglese) in una storia costruita in modo intelligente, tutti elementi che rendono questo romanzo frizzante sebbene il genere sia comunque quello poliziesco. E poi per i protagonisti, tutti ampiamente caratterizzati, ognuno con la propria unicità: impossibile per il lettore non innamorarsi di Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, personaggi che si rapportano al crimine mantenendo sempre un certo ironico distacco e dimostrando la propria spiccata destrezza mentale.
    Con la loro saggezza ed esperienza, "vedono" dove altri non riescono a vedere, creano collegamenti, colgono dettagli apparentemente insignificanti, in una parola incarnano tutti insieme la figura del perfetto e "navigato" detective: per questo sono irresistibili e già in molti sperano che per loro ci siano ancora tanti omicidi da risolvere. (ANSA).
   

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