Cultura

I 'Giovanissimi' di Alessio Forgione

Secondo romanzo dello scrittore segnalato a Premio Strega 2020

Redazione Ansa

ALESSIO FORGIONE, GIOVANISSIMI (NN, PP 220, EURO 16,00). Marocco, che avevano incontrato di sfuggita in 'Napoli mon amour', il romanzo d'esordio di Alessio Forgione, torna nel secondo libro dello scrittore napoletano e diventa il protagonista di 'Giovanissimi' segnalato al Premio Strega 2020 da Lisa Ginzburg.
    Chiamato così per "la sua caranagione scura, la pelle olivastra, ma soprattutto per i capelli ricci", Marocco ha 14 anni, frequenta la prima liceo ma della scuola non gli importa nulla, si muove nella periferia napoletana ed esce raramente dal quartiere in cui vive. Si porta nel cuore un dolore terribile, l'abbandono della madre che non ha più dato notizie di se. Ha molta rabbia dentro e neppure gli allenamenti sul campo di calcio e i suoi risultati promettenti riescono a placarlo.
    Forgione, 34 anni, che nel primo libro ha seguito i consigli del suo mito letterario, Raffaele La Capria, in 'Giovanissimi' fa un salto indietro nel tempo e ci porta alla fine degli Anni Novanta dopo averci raccontato i trentenni di oggi.
    "In 'Napoli mon amour' Marocco fa un'apparizione. Entra in un bar e dice delle cose sul Napoli che Amoresano, il protagonista del mio primo romanzo, non condivide. Il calcio, comunque non è così importante in questo libro. Marocco gioca per riempire le giornate e non dice mai qual è la sua squadra preferita.
    Racconta invece perchè gli piace Dylan Dog o i fumetti dedicati a fenomeni paranormali. E' un ragazzo di periferia della fine degli anni Novanta e vive nello stesso quartiere di Amoresano ma i due libri, nonostante abbiano molti collegamenti, sono indipendenti. Possono essere letti separatamente" spiega all'ANSA Forgione che è partito dai trentenni di oggi per poi andare a vedere perchè sono diventati così.
    "Quando si scrive si tende ad andare indietro piuttosto che stare al passo con i tempi. E poi a me interessava parlare degli adolescenti degli anni Novanta. Tutti diventiamo adulti a modo nostro, ma nell'adolescenza siamo stati tutti un po' riottosi, in conflitto con i genitori" dice Forgione che racconta, anche questa volta in prima persona, con uno stile più maturo, sei-sette mesi di vita del protagonista di 'Giovanissimi'.
    La precarità e fragilità esistenziale sono di nuovo i sentimenti dominanti: "Marocco sembra duro e violento, cerca di convincersi che è una persona forte e invece scopre di essere sensibile, fragile, buono, tutt'altro che duro. Vive solo con il padre, è stato abbandonato dalla madre. Ha una ferita profonda fino a quando non conosce Serena, una ragazzina molto energica, entusiasta e si abbandona al primo amore" racconta lo scrittore che vive in una famiglia unita, con una madre sempre presente.
    "Non so perchè ho pensato all'abbandono della madre, è una cosa subconscia, per nulla autobiografica, ma serviva alla storia una ferita tragica" spiega. E c'è un colpo di scena finale con una conclusione aperta della storia. Ma una certezza c'è: "Marocco ha imparato ad amare" sottolinea Forgione che è felice di essere stato proposto allo Strega. "Sono orgoglioso ma il percorso è molto lungo e non mi aspetto nulla. Lisa Ginzburg mi ha fatto una bellissima presentazione e spero che il libro continui il suo cammino" afferma. "Romanzo/silloge delle regole più feroci che ritmano l'ingresso all'età adulta: storia la cui potenza risiede nello sguardo e la voce di un protagonista che occupatissimo a decifrare se stesso, trova spazio tuttavia per far parlare ciascuno. Con quella empatia autentica che è intimamente connaturata solo ai veri scrittori" così ne parla la Ginzburg nella presentazione.
    Intanto 'Napoli mon amour' "debutta in teatro il 23 aprile al Mercadante di Napoli in un adattamento con tre attori in scena e sto già pensando a un nuovo romanzo in cui voglio incrociare tutti i personaggi" annuncia lo scrittore che è tornato a vivere a Napoli dopo un periodo a Losanna, ma vedremo se gli piacerà.
    

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