Cultura

Gotor, Storia d'Italia verso il futuro

I fatti dal '900 a oggi, da sconfitta di Adua a vittoria Amazon

Redazione Ansa

 MIGUEL GOTOR, L'ITALIA NEL NOVECENTO. DALLA SCONFITTA DI ADUA ALLA VITTORIA DI AMAZON (Einaudi, pp. 568, 22 euro). È una lettura corposa, per numero di pagine e per densità di informazioni, e al tempo stesso fluida grazie a un registro narrativo che punta sulla chiarezza quella proposta da Miguel Gotor nel suo ultimo volume "L'Italia nel Novecento", edito da Einaudi. L'inizio del racconto rimanda alla fine del XIX secolo, precisamente al 1 marzo 1896, quando con la sconfitta di Adua si chiusero un'epoca e un ciclo politico caratterizzati da un un orientamento repressivo e reazionario e si aprì di fatto l'inevitabile, e complesso, cammino verso la modernità del '900, fatto di sfide e grandi opportunità. Sbaglia chi pensa di trovarsi davanti alla "classica" storia d'Italia: o meglio, solo in parte è così. Di certo Gotor senza mancare di rigore scientifico racconta fatti e personaggi con dovizia di date e di particolari. Quello che cambia è tuttavia l'approccio, per così dire meno "polveroso", al grande, complesso, infuocato magma della Storia: l'autore percorre il secolo scorso cercando di rifuggire ideologie e dogmatismo, spiegando i nodi cruciali e riflettendo con una obiettività sempre cercata. Gotor utilizza un linguaggio chiaro e "moderno", pur non riuscendo a evitare la grande mole di pagine (come è normale, in una storia d'Italia che voglia essere completa ed esaustiva), e sceglie di suddividere il suo lungo racconto in tanti, brevi paragrafi (intitolati spesso con accattivanti nomi, tra canzoni e film).
    Dalle guerre mondiali al boom economico, dal '68 al terrorismo, e poi Mani Pulite, il crollo della "Repubblica dei partiti", l'antipolitica, fino ai nostri giorni, al 2016, con la sconfitta di Matteo Renzi al referendum: ecco allora sfilare tra le pagine temi centrali nella storia italiana, tragedie e conquiste, personaggi celebri, e complessità che l'autore tenta di spiegare senza cadere nella banalizzazione. E al termine del libro, quando si apre il capitolo conclusivo dedicato ad Amazon e alla vittoria schiacciante (e insidiosa) del suo modello economico-organizzativo, il discorso riannoda tutti i suoi fili e diventa unico, come se si potessero unire i puntini in un grande, infinito disegno: a queste ultime pagine Gotor affida la sua riflessione, amara, sul mondo del lavoro di oggi ormai disarticolato, una realtà in mano al predominio delle macchine che, nel presente e soprattutto per il prossimo futuro, chiama in causa la classe politica a livello internazionale per un intervento efficace e risolutivo capace di rimettere al centro l'uomo. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it