Cultura

Turton, un gioco spietato e interattivo

Lo scrittore a Pordenonelegge con il fortunato romanzo d'esordio

STUART TURTON, LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE

Redazione Ansa

Un romanzo interattivo dove si incontrano thriller e fantascienza. Al suo esordio con 'Le sette morti di Evelyn Hardcastle' lo scrittore inglese Stuart Turton ha spiazzato un po' tutti conquistando pubblico e critica. "Volevo scrivere un romanzo alla Agatha Christie, il mio idolo. Ho letto tutti i suoi romanzi fra gli otto e nove anni. A 21 anni ho provato a scrivere seguendo le sue orme una storia ma era soltanto una fan-fiction della Christie. Quasi dieci anni dopo mi è venuta l'idea del viaggio nel tempo. E' passato un sacco di tempo in cui mentre scrivevo mi trasformavo in uno chef che aggiunge ingredienti: elementi gotici, alla Kafka" ha raccontato all'ANSA Turton, 39 anni, a Pordenonelegge con il suo fortunato libro tradotto in 30 lingue, in Italia da Federica Oddera per Neri Pozza.
    Lo scrittore, che ha vissuto a Dubai, è stato giornalista di viaggio, ha lavorato in una libreria a Darwin, insegnato inglese a Shangai ed è laureato in filosofia, ha puntato tutto su questo libro a cui ha lavorato per tanti anni, in diverse fasi della sua vita. L'impianto è classico: al ballo in maschera nella tenuta di campagna di Lord Peter e Lady Helena Hardcastle si ritrovano di nuovo insieme molti membri dell'alta società, diciannove anni dopo la tragica morte del giovane Thomas Hardcastle. Nella stessa circostanza alla fine del nuovo ricevimento, mentre esplodono i fuochi d'artificio la bella Evelyn Hardcastle scivola nell'acqua del laghetto e muore per un colpo di pistola al ventre. Gli Hardcastle dopo il figlio perdono così anche la loro figlia. Ma qui arriva l'inaspettato: a indagare è la voce narrante, Aiden Bishop, che finché non risolverà il mistero della morte di Evelyn si troverà intrappolato nel corpo di un altro rivivendo la stessa scena con il colpo di pistola finale. Il ballo in maschera diventa per tutti una trappola e un gioco spietato.
    "Sono stato fortunato in questa lunga gestazione. Vivevo a Dubai quando ho avuto l'idea. Facevo il giornalista di viaggi, il lavoro dei miei sogni ma avevo un tarlo, dovevo finire questo libro e sapevo che per farlo sarei dovuto tornare in Inghilterra, con la pioggia, la gente triste, cupa. E così ho lasciato il sole, le belle case in cui ho vissuto nei miei viaggi e ho preso un appartamento con una sola camera. Ho scommesso tutto su questo romanzo e dovevo avere successo, se non fosse andata bene sarebbe stato un disastro", ha raccontato Turton con un grande sorriso.
    "Io stesso ho vissuto tante vite e sono stato tante persone in cui non mi riconosco più. E sono affascinato da questa domanda: ma se domani ci svegliassimo senza sapere niente e ci fosse dato in mano il libro della nostra vita, saremmo orgogliosi di noi stessi e delle scelte che abbiamo fatto?", si è chiesto.
    'Le sette morti di Evelyn Hardcastle' ha ispirato in Italia una escape room. "E' la più grossa trovata di marketing per il libro. E' stata fatta solo in Italia ed è in perfetta linea con il romanzo. La mappa riportata all'interno del giallo è come un game e nell'edizione giapponese è diventata la copertina del libro Questo è un romanzo interattivo, scritto al presente, in prima persona, dove il lettore riceve le stesse informazioni del protagonista mentre la storia si svolge. Tutti mi dicono che è impossibile scoprire il mistero prima di finire il libro ma non è vero. E' come un rompicapo, il lettore può giocare contro lo scrittore che si cela dietro il protagonista. E questa è la sensazione che provavo quando leggevo i libri di Agatha Christie. E' come un gioco nel gioco dall'interno del gioco", ha detto Turton che ora vive fuori Londra con la sua famiglia e sta scrivendo un nuovo libro. "Sono uno scrittore di mistery. Il nuovo libro sarà sempre un game che mescola diversi generi ma al posto della fantascienza c'è l'horror ", ha concluso felice.
    (ANSA).
   

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