Cultura

Chi, secondo volume trilogia Azra Kohen

La vita conduce chiunque agisca al luogo in cui deve arrivare

Chi, di Azra Kohen

Redazione Ansa

   AKILAH AZRA KOHEN, CHI (MONDADORI, PP 312, EURO 19,00). "Quando cerchi di allontanarti da te stesso, la vita ti acciuffa ti mette all'angolo in modo che tu non possa scappare. E ti tiene lì, all'angolo, finché non trovi la forza dentro di te e non vedi con chiarezza ciò che devi cambiare". 'Chi', è il secondo libro pubblicato da Mondadori (nella traduzione dal turco, questa volta di Barbara La Rosa Salim) della scrittrice e psicologa cognitivo comportamentale Akilah Azra Kohen originaria di Smirne, (ha studiato in Gran Bretagna e vive a Londra), della trilogia (Phi-Chi-Pi) che ha stregato milioni di lettori, parla della capacità di sbocciare, crescere e ritrovarsi.
    I personaggi che nel primo libro, Phi, affrontavano tra mille difficoltà le proprie contraddizioni, in questo secondo volume tentano di riscoprire la loro essenza più profonda e di liberarsi da ciò che la imprigiona. Chi sta a indicare "la forza vitale che scorre nei nostri corpi" e questo romanzo è dedicato proprio a coloro che hanno il coraggio di essere se stessi: "La vita è solo un momento. Sta a te esserne padrone o schiavo".
    Dopo averla desiderata tanto, Can Manay riesce finalmente a conquistare Duru, la ballerina bellissima che lo ha stregato fin dal primo incontro. I due sono travolti dal desiderio, ma presto Can precipita in un vortice di gelosia e ossessione, che lo induce a spiarla costantemente e allontanarla da tutto ciò che per lei è importante, compresa la danza, finché Duru si ribella e fugge in Europa a bordo di un peschereccio. Devastato, Can perde del tutto la rotta, come già era accaduto in passato: violento, irascibile, cade in un baratro da cui lo salverà, inaspettatamente, la comprensione e l'umanità di Bilge, la sua giovane assistente. Ma quando per caso, a Londra, si imbatte in un cartellone pubblicitario che ritrae la ballerina, la sua ossessione riesplode più feroce che mai. Sullo sfondo delle proteste turche contro la corruzione e la violazione dei principi democratici, seguiamo l'evoluzione degli altri straordinari personaggi che popolano il romanzo, tra cui Deniz alto di statura, le spalle larghe, gli occhi di una bellezza stupefacente, che, attraverso la disperazione per la perdita a sua volta di Duru (lo scopriamo in principio all'inizio del libro quando lo troviamo in campagna, e ricorda..."per la prima volta non sentivo la musica, neanche una nota") riesce a capire chi è davvero. "Nessuno ci dice che solo per mezzo della sofferenza troviamo noi stessi, forse per non spaventarci. Più soffriamo, più la nostra scorza si assottiglia... Finché non emerge la nostra bellezza.". Scrive l'autrice nel prefazione: "Nulla è più spietato dell'amore per una persona"!. Non è un caso che il protagonista Can Manay, uno psicologo affermato, più che un uomo innamorato, è ossessionato dal suo stesso sentimento, dal quale rifugge e con il quale tornerà a scontrarsi con maggiore spietatezza. Perchè la vita conduce chiunque agisca al luogo in cui deve arrivare.
    La trilogia unisce forti elementi inspirational ad una grande storia d'amore, suspense e passione.
    Dai primi due volumi è stata realizzata una serie tv di enorme successo in Turchia. Perché questo grande riscontro nel pubblico? Perché con una narrazione travolgente e una trama che sorprende di pagina in pagina, la scrittrice riesce a dare una vera e propria ricetta per trovare risposte a importanti quesiti esistenziali instradando il lettore verso un percorso di autoconsapevolezza, in primis il coraggio di capire davvero chi siamo e cosa vogliamo. "..mi sforzo di raccontarvi che niente è come sembra..." 
   

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