Cultura

Rossa, potere ai Piccoli

Rapaccini firma distopia che disturba e fa riflettere

Redazione Ansa

La paura e la speranza, la cieca crudeltà e il miracolo del perdono, la natura dirompente che nessuna tecnologia potrà mai eguagliare, la vita che nonostante tutto batte la morte: è un piccolo gioiello, in cui ogni elemento è dosato alla perfezione, l'ultimo libro di Chiara Rapaccini dal titolo Rossa, edito da La nave di Teseo. Con una penna eccellente, un'intelligenza acuta e un sottofondo di poesia, l'artista, illustratrice e scrittrice fiorentina confeziona una fiaba oscura per adulti che disturba, ma che è necessaria nella sua capacità di parlarci del nostro presente: una distopia in cui il lettore si scoprirà appassionato, incuriosito, ma anche impaurito e sì, forse proverà anche un po' di vergogna perché il libro ci sbatte in faccia quello che rischiamo di diventare, un triste mondo per vecchi. In un futuro prossimo, la miseria dilaga, la tecnologia ha messo la natura sotto scacco, gli uomini si nutrono solo di cibi liofilizzati e i robot svolgono ogni attività. Ormai comandano i malvagi Vecchi, che sono alla continua ricerca di bambini ed adolescenti per sterminarli e nutrirsi del loro sangue vivo. In questo desolato contesto, l'autrice ambienta la vicenda di Rossa, quattordicenne che viene abbandonata dai genitori, desiderosi solo di avere una bocca in meno da sfamare, e che rimane sola alla mercé di ogni pericolo. Dalla sua però ha personalità e coraggio da vendere: così si aggrappa alla vita in ogni modo per sopravvivere, lottando con le unghie e con i denti. Nella sofferenza e nelle privazioni diventerà donna, scoprirà la tentazione della vendetta e l'atto liberatorio del perdono, e forse, in mezzo all'odio troverà l'amore. Anche Rossa, dopo una serie incredibile di avventure dolorose, si unirà all'esercito dei Piccoli che ancora resistono e non vogliono rinunciare alla loro umanità: insieme combatteranno per liberare il mondo dal sadismo e dall'avidità dei Vecchi. Un linguaggio accattivante e fluido, 49 capitoli snelli, una storia avvincente, la capacità di descrivere la profondità dei sentimenti e la bellezza della natura con pennellate vivide: così Rapaccini conquista il lettore, lo provoca, lo spinge non solo a girare pagina ma anche a stimolare il pensiero. Abbiamo dimenticato che "non siamo creature virtuali che fluttuano nel web, senza radici, senza storia"? Siamo davvero così diversi dai temibili Vecchi del libro che vogliono "distrarci dalla nostra natura umana più autentica, dal pensiero, dalla cultura, dalla storia, dalla consapevolezza di esistere con corpo e mente e di essere mortali"? Nel dipanare la storia di Rossa, l'autrice ci ricorda chi siamo e da dove veniamo, parlandoci di cibi genuini, del profumo delle stagioni, della semplicità dello stare insieme, del potere dell'immaginazione; e poi di libri preziosi più dei gioielli, di film da vedere rigorosamente insieme, di valori veri da non perdere e da condividere. In poche parole, della bellezza fragile del nostro essere umani.
   

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