Cultura

Manetti, Ho sposato un musulmano

Sogni, conversioni e truffe per le italiane in cerca d'amore

MICHELA MANETTI, "HO SPOSATO UN MUSULMANO"

Redazione Ansa

C'è la sognatrice, "più innamorata dell'amore che dell'amato"; la convertita, che non esita a cambiare radicalmente religione, abitudini e valori pur di accontentare il partner; l'amazzone, che si professa sicura di sé e del tutto indipendente dall'uomo, salvo poi capitolare cambiando in meno di sei mesi il proprio stato civile; c'è anche la vacanziera, che non ha il coraggio di dire la verità travestendo d'amore quello che è in realtà turismo sessuale; infine la truffata, una vera e propria vittima di estorsioni che riceve da parte del presunto innamorato continue richieste di soldi per risolvere qualche fantomatica emergenza.
    Ecco le tipologie a cui appartengono le donne protagoniste dell'indagine che Michela Manetti ha svolto su alcuni forum femminili online cercando di capire il fenomeno delle ormai sempre più frequenti coppie miste, formate da italiane e uomini provenienti dal mondo arabo. Il risultato della ricerca, durata 5 anni, è il breve saggio, edito da Castelvecchi, dal titolo "Ho sposato un musulmano", in cui l'autrice oltre ad analizzare i dati raccolti presenta al lettore molteplici testimonianze tratte dalla Rete. Nel libro tante sono le storie che Manetti racconta, in cui alcune donne svelano il proprio vissuto al fianco di uomini di fede musulmana: vicende che per lo più non finiscono bene, con le innamorate che nel migliore dei casi sono deluse e usate dal partner come strumenti per avere una migliore condizione di vita "all'occidentale", e nel peggiore vengono derubate dei risparmi o addirittura private dei figli. Offrendo uno spaccato del mondo delle coppie miste, sfidando pregiudizi, falsità e luoghi comuni, e senza alcuna pretesa di voler parlare della totalità di questa tipologia di coppie, Manetti cerca da un lato di capire cosa ha spinto queste donne a sfogarsi sul web (con molte di loro l'autrice ha parlato direttamente), dall'altro di stimolare una discussione, generare domande e perché no mettere in guardia su alcuni pericoli. In varie pagine del libro infatti si racconta un fenomeno particolarmente diffuso soprattutto nei resort egiziani, dove alcuni aitanti giovani che lavorano con varie mansioni nelle strutture turistiche conquistano con sorrisi, muscoli e promesse di amore eterno dette al telefono le belle turiste italiane, riuscendo poi con l'inganno (spesso hanno moglie e prole in patria) a trasferirsi nel nostro Paese o ad avere vantaggi economici. È ovvio che tante sono le storie d'amore tra italiane e uomini provenienti dal mondo arabo che vanno a buon fine, ma queste di certo non vengono raccontate sul web da donne ferite: per l'autrice l'obiettivo del saggio è riflettere sull'evoluzione della società e su una reale integrazione tra culture diverse che ormai è giusta e necessaria, perché rappresenta il nostro futuro e gran parte del nostro presente, senza dimenticare però di mantenere gli occhi ben aperti per non incappare in brutte sorprese.(ANSA).
   

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