Cultura

Un nuovo caso e il mondo di Schiavone

Nuovo romanzo della serie di Manzini, specchio Italia di oggi

Redazione Ansa

    (ANSA) - ROMA, 28 GEN - ANTONIO MANZINI, 'RIEN NE VA PLUS' (SELLERIO EDITORE. PAG. 310, EURO 14,00) - Rieccolo tra di noi il vicequestore Rocco Schiavone, con il suo nuovo caso così intricato e denso di fili connessi con la realtà della sua nuova destinazione montana raggiunta nel romanzo d'esordio, quella Pista nera (2013) in cui tutto ebbe inizio.

Il romano della Garbatella dalle immancabili Clark oramai distrutte, fa avanti e indietro nel tempo e nello spazio anche questa volta, tra il freddo della neve delle montagne di Aosta e l'aria tiepida di Roma che per lui diventa sempre più bollente quando riporta alla luce i poco chiari trascorsi del suo passato.

    Chi oramai ha una consolidata conoscenza con l'uomo delle forze dell'ordine più indolente della letteratura italiana contemporanea, non tornerà a scandalizzarsi del suo metodi sempre molto poco ortodossi, della sua condotta di vita sempre al limite dell'illegalità, della sua tragedia umana sempre sul filo dell'innocenza. Rocco è la personificazione dell'umanità di oggi, così poco lineare, così priva di valori ideologici e nello stesso tempo capace di sentimenti forti, di amori che prevaricano la morte come quello del vicequestore per sua moglie Marina. Con la sua capacità di accoglienza e di amicizia oltremodo esemplari Schiavone torna in questo nuova vicenda e nuovo caso, a rimanere avvinghiato in quella palude di sentimenti che gli è propria e che inevitabilmente conquista il lettore.

Siamo dentro ad un caso che avvolge il Casinò di Saint Vincent, dopo il furto di un furgone portavalori, specchio di un'Italia insospettabile e corrotta, quasi barbara a volte nella sua infingarda capacità di arraffare per interessi privati dimentica troppo spesso di quelli pubblici. Lui è uomo di specchiata moralità a modo suo, tra una canna rollata in solitudine, amici piccoli ladruncoli di periferia e un omicidio che lo tormenta dal passato e sempre di più lo avvolge in una nube di incertezza e di mistero. Qui nulla si risolve ovviamente a parte il caso del giorno, e quindi restiamo ad attendere cosa uscirà dalla penna sempre più esperta di Antonio Manzini che oramai ha rotto ogni timidezza e che dopo l'assoluta prova da grande autore di '7-7-2007' (2016) può permettersi anche di giocare con la versione televisiva del suo personaggio che sul piccolo schermo ha preso le sembianze del sempre bravo Marco Giallini.
   

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