Cultura

Tito Faraci & Sio, il nonsense decifra il mondo

Esce l'antologia surreale 'Il pesce di lana...'

La copertina del libro di Tito Faraci & Sio 'Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 14 SET - TITO FARACI & SIO, 'IL PESCE DI LANA E ALTRE STORIE ABBASTANZA BELLE' (FELTRINELLI COMICS, PP.
    144, 15 EURO) Tra satira letteraria e umorismo nonsense, Tito Faraci e Sio tornano a collaborare ne 'Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne', edito da Feltrinelli Comics.
    Maryjane è l'immaginaria inventrice del fumetto di cui i due autori affermano di aver ritrovato l'opera omnia: da qui parte un excursus nelle diverse forme di racconto e non solo esplorate da Maryjane, dalla striscia alla poesia, dalla favola al teatro, dalle cartine geografiche ai brevetti di invenzioni, e così via in un susseguirsi di episodi surreali che non risparmia neppure l'esilarante bibliografia finale.
    "E' un libro sui vizi formali della narrazione, in cui esploriamo il territorio comune del nostro umorismo", spiega Tito Faraci parlando con l'ANSA. "Il nonsense è un mezzo per raccontare che cosa ha senso nella vita - aggiunge Sio -. Se a una persona viene da ridere per battuta nonsense è perché sa che cosa ha senso: la risata è l'espressione di avere capito qualcosa, che un passaggio è stato omesso, e qui vogliamo smontare e rimontare al contrario le certezze tramite tipi diversi di scrittura".
    "Fare del nonsense significa operare una riflessione più ampia sul mondo - dice Faraci - Il libro affronta la difficoltà di percepire la propria realtà, un grande tema dagli anni '50 a oggi per tutto l'immaginario narrativo e un'ossessione del nostro tempo". Le paradossali trovate di Maryjane sono quindi tutt'altro che una fuga, ma una chiave di lettura: "Questa è anche la storia di una donna che cerca un suo posto nel mondo, e non è un caso che sia un'autrice: così la sua storia attraverso quasi un secolo è quella di una donna che inventando cose che non esistono ricerca una sua dimensione". Il senso sembra perduto solo all'apparenza, anzi: raccontando i molteplici tentativi di Maryjane di decifrare la realtà in mille modi, lo sceneggiatore e il fumettista aderiscono a quello stesso approccio sperimentale e fantasioso, riflesso nel caleidoscopio di generi e linguaggi esplorati, ribadendo quel gusto avventuroso con le forme del fumetto già mostrato ne 'Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri', peraltro menzionato in un capitolo. "A tenere insieme tutti i pezzi è la vita di Maryjane, una persona molto poco conosciuta solo per il fatto che non è mai esistita, ma questo non è un limite, anzi a volte è un pregio", spiega Sio.
    "Ad esempio per gli sgravi fiscali!", ribatte ironicamente Faraci. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it