Cultura

Bythell e la sua vita da libraio

Racconto ironico 'sullo sgabello' tra avventure letterarie e non

Redazione Ansa

 (ANSA) - ROMA, 8 AGO - SHAUN BYTHELL, UNA VITA DA LIBRAIO (Einaudi, pp.384, 19 Euro). Avere un'attività a contatto con il pubblico riserva sempre delle sorprese; se poi a questo si aggiungono le storie infinite che i libri sanno narrare allora non c'è pericolo di annoiarsi. Lo sa bene Shaun Bythell, che nel libro Una vita da libraio (Einaudi, traduzione di Clara Palmieri) racconta come trascorre i suoi giorni a Wigtown, paesino di provincia sulla costa scozzese dove gestisce The Book Shop, una libreria dell'usato. Stando seduto sul suo sgabello, Bythell riesce a vivere quotidianamente un'avventura diversa, più o meno piacevole, a volte divertente e altre tragicomica. Il libro, scritto sotto forma di diario, restituisce al lettore giorno dopo giorno un anno di vita e di attività: l'autore, con evidente voglia di non prendersi troppo sul serio, descrive con ironia e disincanto tutto ciò che accade nel piccolo microcosmo della sua libreria.
    Dalla lotta impari ingaggiata con il colosso del web Amazon, con cui deve necessariamente interagire per sopravvivere sul mercato anche con le vendite online, all'impegno costante di acquistare ulteriormente libri (rigorosamente usati, venduti non senza malinconia da chi vuole disfarsene) per incrementare la propria libreria, dallo scontro con le stranezze dei suoi impiegati, tutti librai "improvvisati", al racconto lasciato sullo sfondo delle proprie vicende personali, Bythell ha cura di non tralasciare nessun dettaglio, scrivendo anche quanti soldi ci sono in cassa. Basta chiudere gli occhi e sembra davvero di entrare nella libreria, osservarne i chilometri di scaffali, seguirne le problematiche organizzative, cercando i libri che l'autore spesso cita. La parte più gustosa però è senza dubbio quella che Bythell riserva alle persone che incontra e con le quali si trova a interagire, alternando momenti tranquilli ad altri contrassegnati dall'ordine del giorno "alla larga dai clienti".
    Da chi pretende di pagare 10 sterline un libro prezzato a 80 a chi telefona chiedendo i titoli più improbabili, da chi entra in libreria solo per contrastare la propria solitudine a chi infine fa della maleducazione il proprio tratto distintivo: sono tanti i "tipi" umani con cui entra in contatto e ai quali deve dare retta mentre conduce la sua battaglia quotidiana per far quadrare i conti e tenere in ordine gli scaffali della libreria.
    "A volte mi viene da pensare che per molta gente le librerie siano soprattutto luoghi di svago, angoli tranquilli e silenziosi in cui trovare rifugio dalle implacabili durezze e dalle urgenze digitali della vita moderna", scrive l'autore. Mentre pagina dopo pagina si va avanti nella lettura, ecco che è già trascorso un anno. Ma è nell'epilogo (scritto nel 2016, due anni dopo la prima stesura del diario) che si tirano le somme: i collaboratori storici sono andati via, qualche negozio limitrofo ha aperto e qualcun altro ha chiuso, Bythell ha concluso la sua storia d'amore con Anna. Ma per fortuna la libreria è ancora aperta.(ANSA).
   

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