Cultura

Torna 'L'arte' di Dino Formaggio

Esce a dieci anni da scomparsa autore

La copertina de 'L'arte come idea e come esperienza' di Dino Formaggio

Redazione Ansa

 (ANSA) - ROMA, 4 LUG - DINO FORMAGGIO, L'ARTE COME IDEA E COME ESPERIENZA (Editrice Morcelliana, collana di Estetica, pp 284, euro 23). "L'arte è tutto ciò che gli uomini chiamano arte.
    Questa non è, come qualcuno potrebbe credere, una semplice battuta d'entrata, ma, piuttosto, forse, l'unica definizione accettabile e verificabile del concetto di arte". Così Dino Formaggio, filosofo dell'arte, formatosi alla scuola di Antonio Banfi, fra i principali esponenti dell'Estetica italiana, spiega l'arte in questo libro che esce, a dieci anni dalla sua scomparsa, nella sua quarta edizione, curata dal professor Elio Franzini, neo rettore dell'Università Statale di Milano. Il filosofo spiega che "L'arte nel suo concreto divenire è sempre e nello stesso tempo arte-non arte-più che arte. E questo vuole dire che essa è carne del mondo, e che è essa, l'arte, che in ogni momento fa trasalire e trascolorare in una continua fioritura di nuovi sensi e di nuovi significati, perché non muoia, il fragile e forse altrimenti insensato tessuto dei giorni e delle esistenze". Questo libro, ormai un classico, la cui prima edizione è del 1973, alla quale ne è seguita una seconda nel 1977 e una terza nel 1981 negli Oscar Studi di Mondadori, inizia con il racconto - affascinante nella sua sintesi - delle grandi figure fenomenologiche della coscienza artistica, dove particolarmente evidente è l'intreccio tra Hegel e la tradizione husserliana. Attraverso un linguaggio ricco e metaforico, Formaggio intende cogliere nelle sue concrete attività l'arte: non una forma vuota, chiusa in se stessa, ma la radicale scoperta del senso del possibile. "L'arte si dispiega nella ricerca dei modi in cui esplicitarsi attraverso il corpo, la sua dimensione sociale e intersoggettiva, ed esplicitandosi comunica, ovvero mette in comune un sentimento o una prassi compossibile del mondo. Si delinea così una fenomenologia che resta di riferimento per l'estetica contemporanea".
    "Questo libro - è spiegato nella premessa di questa edizione - nell'incrocio dei suoi temi, certo non riducibili a un' esclusiva tradizione fenomenologica (una sola veloce occhiata alla bibliografia può mostrare la complessità e la ricchezza delle letture di Formaggio) segna così l'immagine di un filosofo sempre "in cammino" (come Formaggio amava dire per Van Gogh), dove una riflessione filosofica (e questo termine va sottolineato, dal momento che Formaggio non amava la riduzione dell'estetica o critica) sull'arte diviene un modo, forse "il" modo, per costruire la storia, per ricondurla alle sue origini, alla sua genesi".
    In conclusione della sua premessa il professor Franzini spiega che "Formaggio ha insegnato tuttavia che non esistono ultime, che la parola è figlia di un corpo che si rinnova. A dieci anni dalla sua morte si comprende come avesse visto lontano. Arte, oltre a essere un libro fondamentale per l'estetica contemporanea, è un monito e, al tempo stesso, un farmaco. Monito - osserva inoltre - a tenersi ben lontani, perseguendo una lucida prospettiva teorica, dalle banalità sociologiche in cui a volte l'estetica crede oggi di doversi immergere". (ANSA).
   

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