Cultura

Malaj e l'invito a venirsi incontro

Esordio in italiano di giovane albanese selezionato a Strega

Redazione Ansa

 (ANSA) - ROMA, 30 GIU - ELVIS MALAJ, 'DAL TUO TERRAZZO SI VEDE CASA MIA'(Racconti Edizione, Pag 164. Euro 14,00) Tra due case che si vedono l'una dall'altra potrebbe esserci una strada lastricata, facile da attraversare per venirsi incontro e conoscersi. Ma quella descritta da Elvis Malaj, classe 1990, il giovane scrittore di lingua italiana e di origini albanesi, selezionato dal Premio Strega per la sua opera di esordio "Dal tuo terrazzo si vede casa mia", è una via liquida, insidiosa e piena di onde, come il mare che separa l'Italia dall'Albania. A volte la casa di fronte appare più vicina, a volte si allontana e scompare. Le dodici storie che compongono il volume edito dalla casa editrice romana "Racconti", parlano di un'Italia vista con gli occhi di chi è arrivato da un altro Paese e che si deve destreggiare tra gli stereotipi cucitigli addosso da altri, in un confine sempre labile tra finzione e realtà, tra ciò che è e ciò che gli altri vorrebbero che fosse. Come Kastriot, protagonista dell'ultimo racconto, "Morte di un personaggio", invitato ad un compleanno dove serve un "albanese": "… era ubriaco e aveva fatto a botte. Aveva semplicemente fatto quello che si aspettava da un albanese ad una festa, anche se non era ubriaco, neanche beveva lui, ma era ciò che pensavano tutti in quel momento". Malaj usa un linguaggio ironico, uno stile, diretto, talvolta crudo. Non vi è mai un tono di vittimismo o di nostalgia nelle sue vicende che pur si snodano tra pregiudizi e discriminazioni.
    Spesso è come se italiani e albanesi fossero inchiodati a maschere che non riescono a togliersi. Poi però gli eventi, una storia di amore, una provocazione in un bar, un televisore rotto di cui disfarsi, o l'impulso bizzarro ad arrampicarsi su un terrazzo altrui per innaffiare piante disidratate e morenti, scombussolano le carte portando all'imprevisto, al fuori copione, all'esito incerto, al contatto. Il messaggio del ventisettenne esordiente è chiaro e quanto mai di attualità. "Dal tuo terrazzo si vede casa mia" è l'invito a venire dall'altra parte, ad attraversare la strada, a scendere di casa. Un desiderio di condivisione e di meticciato, di uno sguardo altro, di cu Malaj diventa il cantore.
   

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