Cultura

Mammina un ca**o, genitori in SOS

Umorismo, sarcasmo e tenerezza nel 'manuale' di Katie Kirby

Libro del giorno: Mammina un ca**o di Katie Kirby

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - KATIE KIRBY, MAMMINA UN CA**O.
    MANUALE SCORRETTO PER GENITORI IMPERFETTI (Mondadori, pp. 358, 18,90 Euro). Che sia irriverente e senza peli sulla lingua lo si capisce già dal titolo: del resto Mammina un ca**o (Mondadori) di Katie Kirby non è certo un libro di consigli per crescere nel modo più equilibrato i figli, quanto piuttosto una vera e propria valvola di sfogo per genitori ormai privi di pazienza perché esasperati da bimbi birichini. Con un linguaggio diretto e brillante, condito da un'abbondante dose di sarcasmo, l'autrice racconta la formazione della sua famiglia (un marito e due figli), caotica, imperfetta ma felice. L'avventura della maternità dà inizio a un racconto che è tutto da condividere: la gravidanza, con le nausee terribili, il corpo che si appesantisce, il parto tra dolori devastanti. Poi la nascita e la vita che cambia per sempre, per lei e per suo marito. Un cambiamento che continua anche con il secondo figlio, quando ormai però nessuno ti guarda più con occhi adoranti ed è disposto ad aiutarti in tutto solo perché diventi mamma. Nel libro, corredato da divertenti disegni (realizzati sempre da Kirby), vengono affrontati i problemi quotidiani della famiglia, anche e soprattutto quelli più banali. Il disordine, le notti insonni, la sveglia all'alba per il latte, la difficoltà a conciliare famiglia e lavoro, e il tempo che non basta mai. La stanchezza che logora e che viene ripagata da ogni piccolo traguardo raggiunto; i capricci e le liti tra fratelli; la pipì addosso, le parolacce, i cereali sparsi ovunque e quel "mamma ti voglio bene" che è la più bella dichiarazione d'amore. E poi le risate incontenibili, quelle che solo i bambini fanno fare. Leggendo il libro ci si diverte, soprattutto se si è genitori: perché qualunque mamma o papà che non abbia paura della sincerità dovrà ammettere di aver desiderato almeno una volta di poter tornare indietro nel tempo, quando ancora i figli non occupavano ogni istante della giornata e ci si poteva impegnare completamente nel lavoro, uscire con gli amici la sera, rilassarsi sul divano leggendo e bevendo una tazza di tè, godersi l'intimità con il partner. Eppure, accanto all'umorismo, Kirby regala ai suoi lettori tanta tenerezza, al punto che a volte è quasi impossibile non commuoversi. "Vorrei avere conservato sotto vetro quella sensazione straordinaria, euforica, spaventosa e surreale al tempo stesso", scrive raccontando la nascita del primo figlio. Un'ondata di emozione che l'ha travolta anche con il secondo bambino, con la bella sorpresa di scoprire che tutti i timori "di non poter amare un'altra creaturina quanto la prima erano svaniti". C'è spazio anche per il dolore, ricordando la primissima gravidanza non andata a buon fine, con quel figlio perso e mai nato. "Ho avuto la famiglia che avevo sempre sognato, e da fuori potrebbe sembrare che abbiamo tutto", scrive. "Eppure nelle nostre vite ci sarà sempre una stellina mancante (che nessun altro può vedere). L'abbiamo chiamata Evie, e vorremmo che oggi fosse qui con noi". (ANSA).
   

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