Cultura

Randazzo e la vita ai margini

Nel romanzo d'esordio 'Mancu li cani'

Redazione Ansa


    (ANSA) - ROMA, 23 GEN - TOMMASO RANDAZZO, MANCU LI CANI (PORTO SEGURO, 171, EURO 12,90). Nico, un ragazzo di 25 anni, ex atleta di arti marziali, con un amore viscerale per le luccicanti slot machine, che fa il buttafuori in una discoteca insieme al suo amico d'infanzia Chris, un superpalestrato. La sua gioventù bruciata ce la racconta Tommaso Randazzo nel suo romanzo d'esordio, 'Mancu Li Cani', pubblicato da PortoSeguro Editore, che sarà presentato a Roma il 25 gennaio alla Casa de Angola in Italia, in collaborazione con il Centro di Documentazione Interculturale del CIES Onlus.
    E' un romanzo di formazione, un libro on the road, che ci mostra la vita ai margini delle metropoli contemporanee con una una serie di personaggi che si muovono in un ambiente alienante tra edifici tutti uguali, discoteche, droga, sesso e gioco d'azzardo che è la vera passione del protagonista. Nico sogna un altro mondo ma non riesce a raggiungerlo. E' imbrigliato in una giungla di cemento e di violenza che Randazzo racconta con ironia amara e con un linguaggio crudo, influenzato dallo slang della strada. E anche i nomi dei personaggi da Beppe Flash alla Dottoressa Conti, o meglio la Stronzen, riflettono l'atmosfera in cui si è immersi. Laureato in lettere moderne e scienze dell'educazione sociale, Randazzo, che fa l'educatore professionale, insegna italiano ai migranti ed è autore fra l'altro di '40 giorni a Floripa. Diario creativo di un educatore italiano in Brasile' (Ets) e di 'I mondi della cura. Letture e sviluppi dell'etnopsichiatria' (Kepler). In 'Mancu li cani' si ritrova la sua conoscenza dei servizi sociali e dei centri d'accoglienza, dove finisce Nico. Quando Leone, il proprietario della discoteca dove lavora Nico, lo ingaggia con il suo amico Chris per portare a Marsiglia una macchina, probabilmente piena di droga, la vita del protagonista comincia a franare. La ricompensa per il viaggio è, oltre al denaro, una notte di sesso con due ragazze nigeriane, Jasmin e Ladi che diventano l'emblema dell'ipocrisia e la violenza che si nasconde dietro la prostituzione delle donne straniere. Ma a far precipitare le cose è soprattutto la dipendenza dal gioco d'azzardo in tutte le sue forme: dalle scommesse sui combattimenti clandestini al poker, con al primo posto sempre le slot machine. "Passavo i pomeriggi a premere il bottone delle slot, a fumare nazionali da quattro soldi, risparmiando anche sulle sigarette per avere due briciole in più da buttare nelle slot" racconta Nico che finirà per perdere la casa e trovarsi in strada con un megatrolley, senza sapere dove andare. Nico scoprendo il senso della schiavitù e della morte, si rende conto sopratutto del valore della vita r dei "germogli di una nuova esistenza". (ANSA).
   

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