Cultura

Gli 'esercizi di memoria' di Camilleri

Pirandello e altri incontri tra vita e letteratura

La copertina di Esercizi di memoria di Andrea Camilleri

Redazione Ansa


    (ANSA) - ROMA, 13 OTT - ANDREA CAMILLERI, ''ESERCIZI DI MEMORIA'' (RIZZOLI, pp. 240 18,00 euro).
    Quest'anno ricorrono i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello e Camilleri, che tra l'altro da bambino lo incontrò di persona, apre il suo nuovo libro di personali ''Esercizi di memoria'', ovvero ricordi di una vita, con la storia assurda e comica dell'odissea delle povere ceneri dell'autore dei ''Sei personaggi''. Lo fa perchè fu proprio lui, con due amici, a darsi da fare nel primo dopoguerra perchè queste fossero portate e sepolte vicino alla casa natale del Caos ad Agrigento, secondo il volere dello scrittore premio Nobel, scomparso nel 1936, che si era fatto cremare dando scandalo.
    Il libro sarà presentato il 18 ottobre alla Barberini-Gallerie Corsini di Roma.
    Questo è solo il primo ricordo, il primo racconto, un omaggio all'amatissimo Pirandello e quasi un'introduzione a una galleria di incontri e personaggi che potremmo benissimo definire pirandelliani. La forza di queste pagine, ricordi fatti riaffiorare con il consueto sguardo ironico, è nella loro curiosità, nel ritratto di un mondo per molti versi scomparso, ma per il lettore che ama Camilleri e è affezionato del suo commissario Montalbano è la scoperta che nasce ha lì le sue radici, nella realtà, il seme da cui deriva e si ricrea tutto il suo mondo e i suoi personaggi letterari.
    Ecco allora l'ingegnere che teorizza di combattere la guerra con gli aquiloni e prova a farlo con risultati imprevisti; ecco il Colonnello che vuol rimodernare con apparecchi eolici una vecchia masseria e diventa bersaglio degli aerei alleati; il curioso incontro di Don Vincenzino, che porta pesce al mercato, con i compagni e un ex frate della banda di Giuliano; i surreali testi teatrali di Serbati angelo; la storia di un medico e della cavallerizza del Circo Pianella. Tra questi naturalmente i ricordi più personali, dalle avventure dello stesso Camilleri con la censura teatrale democristiana a quelle con Eduardo De Filippo, che lo compatisce per aver dovuto lavorare col fratello Peppino o gli incontri con Sharoff o con Antonioni, sino alle storie di suo padre che si trova costretto a spacciarsi per medico con impreviste conseguenze, o del Commissario Carmelo Camilleri, cugino del padre.
    E sono pagine da leggere senza dimenticare che riaffiorano dal buio, quello in cui da qualche tempo lo scrittore che ha superato i 90 anni è piombato con grande scoramento ma sapendo poi riprendersi e continuare a vivere e amare quello che fa, imparando a dettare invece di scrivere in prima persona, ancora ogni mattina presto, dopo essersi sbarbato e vestito per sedersi alla sua scrivania e vedersi venire incontro tutti questi fantasmi, questi personaggi che reclamano di essere messi sulla pagina. Proprio come accadeva al povero Pirandello.
    (ANSA).
   

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