Cultura

We, rivoluzione femminile Anderson-Nadel

Manuale per vita più centrata per andare oltre l'individualismo

Redazione Ansa

(di Gioia Giudici) (ANSA) - MILANO, 17 SET - Una "road map" al femminile per una vita autentica, capace di innescare una rivoluzione globale: così la giornalista e avvocato Jennifer Nadel parla di 'We-Un manifesto per tutte le donne del mondo', il manuale scritto con l'amica attrice Gillian Anderson per trasformare la guarigione individuale in un movimento collettivo di cambiamento.
    Un viaggio dall'io al noi che unisce spiritualità, psicologia e politica "perché - spiega Jennifer, oggi a Milano come ospite della rassegna 'Il tempo delle donne' - non si può essere felici se non si aiutano gli altri e non si può parlare di autostima se non si tiene conto della dimensione politica delle nostre vite".
    A rendere evidente la dimensione plurale del discorso, la scelta di portarlo avanti in due: "io e Gillian - racconta l'attivista americana - siamo amiche da più di 10 anni, i nostri figli hanno la stessa età e quando erano piccoli li abbiamo spinti a frequentarsi, loro non avevano molto da dirsi, ma noi sì e con il tempo abbiamo manifestato entrambe il desiderio di scrivere un libro: Gillian voleva parlare dei problemi legati a una bassa autostima, io invece ero più concentrata sul femminismo, ma abbiamo capito subito che i nostri obiettivi erano strettamente collegati, anche perché entrambe nelle nostre vite abbiamo vissuto delle crisi profonde, senza le quali non saremmo così come siamo oggi".
    Quello di cui parla Jennifer è ciò che nell'introduzione di 'We' viene descritto come un "richiamo dell'anima" che spesso nella vita di una donna si traduce in una crisi o in una dipendenza, da cui nasce la voglia di dare un senso alla propria vita che è il motore di un viaggio dentro di sé. E' dedicata proprio a questo percorso la prima parte del libro, incentrata su quelle che vengono definite quattro pratiche essenziali, preparatorie per il cambiamento: la gratitudine, la dolcezza, la responsabilità e la meditazione.
    Ciascuna è affiancata da esercizi pratici: azioni da compiere e affermazioni da ripetere. "Questa parte è indispensabile perché - dice Jennifer - non possiamo aiutare gli altri se non abbiamo un rapporto con noi stesse, è un cammino attraverso l'esperienza". Nella sua quotidianità, l'applicazione delle quattro pratiche prevede la sveglia alle 6.30, una tazza di caffé e dieci minuti di meditazione, pause durante il giorno per riuscire a centrarsi e la scrittura, ogni sera prima di addormentarsi, di dieci cose per cui essere grata.
    "E' il mio teflon spirituale" scherza l'autrice, che insieme all'amica Gillian ha distillato in 9 principi spirituali - non originalissimi, ma non è questo che importa - la chiave per adottare un nuovo stile di vita. Punto primo: l'onestà, che invita a essere realiste. Secondo: l'accettazione, fare amicizia con la realtà. E poi il coraggio, per non essere più vittime in trappola; la fiducia per vivere senza paura; l'umiltà per smascherare il proprio ego; la pace per porre fine al conflitto interiore; l'amore per trasformare le relazioni; la gioia per vivere appieno e la gentilezza, che trasforma l'amore in azione.
    "Praticando questi principi - racconta - ci si rende conto che noi donne siamo tutte legate, che non c'è separazione tra un'americana e una yemenita". Lei e Gillian hanno indicato la direzione, ma non ritengono giusto mettersi a capo di un movimento globale al femminile: "la cosa emozionante è vedere che in Inghilterra e in America sono già nati gruppi di donne che lavorano intorno al libro, noi pensiamo che il cambiamento non possa essere guidato perché deve partire dal basso, se le persone non si rendono conto di quanto sia necessario non è possibile portarlo avanti". O si rischia di indirizzarlo dalla parte sbagliata: "basta vedere cosa è successo con la Brexit o con Trump". Meglio iniziare dalla basi: "fare la cosa giusta - consiglia Jennifer - una alla volta".
   

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