Cultura

L'Olandese Volante racconta Montecarlo

'Il principato', ovvero storie di radio e rock'n'roll

Redazione Ansa

    (ANSA) - ROMA, 7 DIC - FREDERICK VAN STEGEREN (FEDERICO L'OLANDESE VOLANTE) 'IL PRINCIPATO - STORIE DI RADIO E ROCK'N'ROLL' (ARCANA, PAG.142, 14 EURO).
    Ventotto capitoli per un viaggio tra le radio pirata ancorate nel Mare del Nord, storie di vita e di musica live nelle acque extraterritoriali di Scheveningen, in Olanda, e il Mediterraneo soleggiato e ammaliante di Radio Montecarlo. Frederik Von Stegeren, 66 anni, per tutti Federico l'Olandese Volante - una delle voci più famose della radiofonia italiana, dj e produttore - si cimenta con il secondo libro in cui l'argomento è ancora la storia delle radio private ma raccontata attraverso l'esperienza personale, il ricordo, la rievocazione di un tempo mitico che lo ha visto protagonista. Olandese naturalizzato italiano, ha iniziato la sua avventura con Radio Montecarlo nel'72, poi è passato a Radio2, 105, Rtl, R101, per approdare a Radionorba.
    "Dalle coste inglesi a Montecarlo, una storia in diretta della magia radiofonica", la definisce l'autore, che racconta delle sue prime esperienze nelle radio offshore nel Mare del Nord, animate da dj che erano quasi pirati veri che tentavano di sfuggire ai monopoli locali, per arrivare alla Montecarlo anni '70, quando le principesse andavano in giro in motorino senza guardie del corpo e Ranieri girava con una mini nera bruciando i semafori. Federico faceva colazione al Cafè de Paris con Ringo Starr, giocava a backgammon con Bjorn Borg ed Edwin Bacardi e sabato sera andavano tutti a ballare da lui al Jimmy's. Ma tra vip e mondanità, mafiosi e contrabbandieri, quel paradiso era teatro di casi di cronaca nera ed omicidi efferati. Ed è proprio una trama poliziesca che vede coinvolto il protagonista, l'alter ego dell'Olandese Volante, a fare da sfondo alla narrazione, con un finale a sorpresa. Il tutto accompagnato dal suono nuovo e frizzante della modulazione di frequenza.
    Il libro ha tre prefazioni eccellenti, di Carlo Massarini, Carlo Conti e Linus. "Montecarlo, soprattutto per noi che vivevamo in Liguria - scrive Massarini - negli anni Sessanta e primi Settanta era LA radio. Giovane, fresca, con alcuni dj di culto e quell'aria internazionale e scicchettosa. Federico, il Flying Dutchman, era approdato lì dalle radio pirate inglesi e il suo vocione eternamente sorridente non passava inosservato".
    Conti ricorda "la straordinaria colonna sonora di quegli anni, che poi attraverso le onde di RMC influenzerà la gioventù italiana e noi, primi dj delle Radio Libere". "Per noi ragazzi degli anni Settanta - commenta Linus - niente era più esotico di una radio in Am. Per la lingua, per le scelte musicali e quel modo un po' ipnotico di far arrivare il segnale".
    Tra i ringraziamenti dell'autore, quelli a Noel Coutisson, anima di un'epoca di RMC, ad Antonio Costantini (l'altrettanto leggendario Awana-Gana) e "al mio maestro Herbert Pagani", chansonnier e a sua volta voce storica di Montecarlo.
   

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