Cultura

Gli Amori moderni di Grazia Deledda

80 anni fa moriva l'unica scrittrice italiana Premio Nobel

La copertina di 'Amori moderni' di Grazia Deledda

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 AGO - GRAZIA DELEDDA, AMORI MODERNI (Carlo Delfino Editore, pp. 168, Euro 10) "A momenti, è vero, egli inebriavasi di solitudine, di silenzio, e della pace delle notti lunari che lassù erano indescrivibilmente belle; ma era una ebbrezza triste, sconsolata. Gli pareva che un sogno di morte gravasse sull'altipiano, e che egli solo vivesse e vagasse, anima errante, entro quel cerchio di orizzonti argentei e luminosi, infiniti e irraggiungibili come i sogni che egli aveva avuto nei dì felici". E' nell'armonia delle descrizioni e nei toni emotivi dello stile la principale bellezza di Amori moderni, il romanzo che riunisce due racconti scritti da Grazia Deledda nel 1907.
    Riproposto da Carlo Delfino Editore in edizione anastatica, il libro celebra gli 80 anni dalla scomparsa (il 15 agosto 1936) della scrittrice sarda e i 90 anni dalla vittoria del Premio Nobel per la letteratura nel 1926 (è l'unica donna italiana ad averlo vinto). La lettura scorre fluida e va via tutta d'un fiato perché questo romanzo - complice anche l'appetibile formato 14x8 - ha davvero le carte in regola per coinvolgere. Ci sono le anime scosse dall'amore come in ogni opera letteraria a sfondo sentimentale che si rispetti, ma non solo. Il libro, infatti, da un lato offre al lettore uno spaccato dall'epoca, lasciando emergere in trasparenza il senso del peccato e le imposizioni sociali (ma anche il desiderio di lasciarsi tentare dalla trasgressione), dall'altro ha meriti squisitamente letterari, che derivano tutti dal talento della Deledda di rendere i dialoghi e i contesti particolarmente dinamici e mai scontati. Punta di diamante sono poi i caratteri, delineati mirabilmente dalla penna della grande scrittrice sarda, capace con la sua scrittura poeticamente "visiva" ma asciutta di inquadrarne i tratti essenziali. Una di fronte all'altra, ci sono Maria e Colomba, entrambe giovani e belle, ma del tutto diverse: la prima è un'intellettuale un po' spigolosa che non ha paura di andare contro le convenzioni; la seconda invece non è colta e vive in campagna, ha un'anima selvaggia e risoluta, sebbene sia mite e delicata. In mezzo a loro si staglia Antonio, perennemente diviso in due dalle sue frustrazioni e dall'incapacità di decidere. Sempre confuso, l'uomo si lascia dilaniare dai dubbi, senza mai riuscire a prendere la sua vita in mano: vive bene in città, ma la campagna lo attrae; è un intellettuale razionale eppure lo affascina l'istinto. E poi, ama Maria, da cui è stato ferito, ma anche Colomba, che però sa rinunciare a lui per non danneggiarlo: ed entrambe le donne, in modi diversi, sapranno imporre la propria volontà lasciandolo solo in balìa delle loro scelte. (ANSA).
   

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