Cultura

Dandini, 'Il futuro di una volta'

Esce per Rizzoli il primo romanzo della conduttrice-scrittrice

Redazione Ansa

    (ANSA) - ROMA, 3 OTT - SERENA DANDINI, IL FUTURO DI UNA VOLTA (RIZZOLI, PP 325, EURO 19,50). Una madre, che non ha mai smesso di sentirsi una ragazzina e una figlia, che vive all'insegna "del minimo del rischio con il minimo delle soddisfazioni".

    Eccole qui Lauretta detta Laury, quasi settant'anni, e Elena, 37 anni, due donne e due generazioni che fanno fatica a capirsi. Le racconta con la sua vitalità e senso dell'umorismo Serena Dandini, ideatrice e conduttrice di programmi tv come Avanzi e La Tv delle Ragazze, in quello che può essere considerato il suo primo romanzo, 'Il futuro di una volta'. Pubblicato da Rizzoli esce dopo altri tre libri 'Dai diamanti non nasce niente', 'Grazie per quella volta' e 'Ferite a morte', diventato una piece teatrale portata in tournee in Italia e all'estero. Il romanzo sarà presentato il 4 ottobre alla Triennale di Milano, nell'ambito de 'Il tempo delle donne', dall'autrice con Laura Ballio.

    Impiegata alla Softy, grande società di componenti di elettronica, Elena rientra a pieno titolo nella categoria delle "ragazze passabili" che possono alcuni giorni essere anche "niente male", guarda il mondo dalla finestra e da tempo non si aspetta più nulla dalla vita. Le sue emozioni sono congelate ma in realtà quello di cui ha bisogno sono proprio i sentimenti e quando va a trovare la madre, che non le ha mai rivelato nome e provenienza del padre legittimo, non vede l'ora di tornare a casa. Elena è tutto il contrario di Laury, pittrice che a vent'anni era una leonessa, con amici fricchettoni che continuano a riempirle la vita, ma non può fingere in eterno di avere l'energia di una ragazzina anche se "lei e il futuro - racconta l'autrice - erano amici da sempre, complici, alleati, compagni di bisbocce e di avventure".

Anche Yves è fermo nonostante giri la Senna con la sua chiatta e non trovi il coraggio di farsi avanti con la donna che gli piace da tempo, la bella Beatrice. E poi ci sono il vecchio Maurice, Marta, "l'amica giudicante" e Tosca, la collega di lavoro di Elena, dirimpettaia di computer con il gel a decorazioni floreali sulle unghie. E c'e' la generazione dei contratti "determinati" e "indeterminati" dello spam , della libertà di twittare e taggare "l'unico diritto inalienabile per cui valeva ancora la pena di combattere".

Diventare adulti è una svolta che non è ancora stata compiuta e che nessuno pare voler compiere se non fosse che il destino prima o poi ti obbliga a fare i conti con te stesso. C'e' la malattia incurabile e le cose che precipitano e con cui devi fare i conti. "Non c'era senso e non c'era giustizia, ma era inutile protestare, perchè nessuno ti rimborsava il biglietto" viene sottolineato nel libro. Ma Elena alla fine ha davanti a sè "una nuova vita tutta da esplorare" ci dice la Dandini che ci mette di fronte alle nostre debolezze ma per ritrovare nuove energie.

   

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