Cultura

Gli anziani di Lidia Ravera, vittime e ribelli

'Gli scaduti' romanzo utopico al negativo sulla 'rottamazione'

Redazione Ansa

    (ANSA) - ROMA, 30 MAG - LIDIA RAVERA, 'GLI SCADUTI' (BOMPIANI, pp. 222 - 17,00 euro).
    Basterebbe seguire le discussioni sulle pensioni degli ultimi anni per capire che gli anziani vengono visti come un peso per la società che dovrebbe tornare a crescere, a guardare al futuro, mentre loro ormai hanno più passato che altro. Poi è arrivato anche il giovanilista Renzi con i suoi progetti di 'rottamazione' e Lidia Ravera si sente colpita anche personalmente e comincia a immaginare ed elucubrare sino a dar vita a questo romanzo per tanti versi meno fantastico di quel che potrebbe sembrare, più paradosso che metafora, con le persone legate a una biografica data di scadenza (come le mozzarelle' come le medicine?). Un tema caldo da sempre, se già Umberto Simonetta nel 1976 pubblica 'I viaggiatori della sera' in cui gli anziani venivano inviati in villaggi vacanze dove il loro smaltimento era programmato, anche se qualcuno che si ribella c'era anche allora, come oggi in questo romanzo della Ravera. Nel mondo ordinato del Partito Unico, a una certa età tutti si trovano mandati in hotel e ospizi inquietanti e assai poco accoglienti dove si affretta la loro fine, solo che qui debbono essere imbrogliati per riuscire a farli partire senza storie e poi isolati, perché non possano raccontare a casa quel che sta loro accadendo. Un romanzo malinconico, per certi versi, che ci offre la visione di un mondo iper organizzato e gelido, ma anche, ed è qui il suo pregio, ricco di sentimento e vitalità, di voglia di non arrendersi, di vivere la propria vita sino alla fine secondo i propri desideri e con le persone amate. Non conoscendo la verità sul proprio destino, che ci sia un ricambio generazionale e ci si debba ritirare lo hanno accettato tutti e, all'età stabilita, anche Umberto, amministratore delegato di un grande società pubblica, celebra con amici e parenti il proprio momento di partire. Gli ci vorrà poco però per capire che le cose non stanno come gliele avevano prospettate, che non ci sarai mai un ricongiungimento con la sua amata moglie Elisabetta, che si tratta di una infida prigione da cui non si esce vivi. E allora comincerà ad essere la pietra finita nell'oliatissimo ingranaggio, a ribellarsi con sempre maggior vigore ma imparando a camuffare piani e intenzioni. E anche Elisabetta a casa comincia a capire e, anche lei, a non voler accettare e intenzionata a ritrovare il marito e capire cosa gli sia accaduto. Allora 'Scaduti' diventa una sorta di romanzo d'avventure, ricco di colpi di scena, ironico e paradossale ma molto realistico, con un individuo contro tutto e contro tutti, che, con intelligenza e fantasia, lotta per non soccombere per riconquistarsi la libertà. ''Se fossero stati come i sessantenni del passato, avrebbero lasciato naturalmente il posto alla generazione entrante. Erano stati rottamati proprio perché troppo vigorosi''. Lidia Ravera, ragazza contestatrice e sognatrice anni '70, oggi affermata scrittrice e sempre sulla breccia, come dimostra l'aver accettato di questi tempi l'assessorato alla cultura della Regione Lazio, ha spesso seguito nei suoi romanzi il procedere, lo svilupparsi e adattarsi o meno della propria generazione agli appuntamenti esistenziali, col mutare e procedere del tempo e dei tempi. Sempre con l'occhio di chi si interroga, di chi non accetta nulla supinamente, di chi si impegna in prima persona, appunto come Umberto e Elisabetta: ''dove siamo diretti? Non lo so. Dove la vita dura meno, dove i vecchi valgono di più, se non altro perché sono più rari'', dice lui. ''Lontano dall'Occidente?'' chiede lei. ''Sì, lontano dall'Occidente''.
   

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