Cultura

Rovelli e la bellezza della scienza

Il bighellonare di Einstein e Relatività come Cappella Sistina

Carlo Rovelli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 NOV - CARLO ROVELLI, ''SETTE BREVI LEZIONI DI FISICA'' (ADELPHI, pp. 88 - 10,00 euro).
    ''Se non si perde tempo, non si arriva da nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti dimenticano spesso'' avverte un fisico teorico di livello internazionale come Carlo Rovelli, ricordando il tempo passato da Albert Einstein ragazzo a bighellonare, aggiungendo che allora, in Italia appresso al padre ingegnere, ''seguiva a tempo perso lezioni all'Università di Pavia: per divertimento,senza essere iscritto o fare esami'', per concludere: ''E' così che si diventa scienziati sul serio''.
    Bastano queste citazioni, che del resto sono all'inizio del libro, per capire il tono e il modo in cui Rovelli ci introduce a alcuni problemi della fisica, o meglio cerca di farcene capire la bellezza, convinto giustamente che non dovrebbero esistere due culture, tantomeno nel mondo tecnologico e elettronico d'oggi, e che quindi la Teoria della Relatività Generale sia un capolavoro assoluto, emozionante, come il ''Requiem'' di Mozart, l' ''Odissea'', la Cappella Sistina, ''Re Lear'' e così via.
    Lo studioso spiega che certo, tutte queste cose, il coglierne lo splendore e come abbiano rinnovato il nostro sguardo sul mondo, ''può richiedere un percorso di apprendistato, ma il premio è la pura bellezza''. E nelle pagine seguenti cerca di spiegarci la genialità, che è nella semplicità, e quindi, se si vuole, il valore anche estetico, della celebre teoria di Einstein, ''una folgorazione, una semplificazione impressionante del mondo: lo spazio non è più qualcosa di diverso dalla materia: è una delle componenti 'materiali' del mondo''. Certo, per leggere e capire quella famosa equazione, ''ci vuole un po' di impegno e fatica, ma meno di quelli necessari per arrivare a sentire la rarefatta bellezza di uno degli ultimi quartetti di Beethoven''.
    E' con questa convinzione che questo studioso, membro di organi di ricerca internazionali e responsabile dell'Equipe de gravité quantique dell'Università di Aix-Marseille, cerca di farci capire alcuni aspetti basilari della meccanica quantistica ,delle ipotesi sull'architettura del mondo e del cosmo, delle particelli elementari, della natura della luce o del calore.''La meccanica quantistica e gli esperimenti con le particelle ci hanno insegnato che il mondo è un pullulare continuo e irrequieto di cose, un venire alla luce e uno sparire continuo di effimere entità. Un insieme di vibrazioni, come il mondo hippy degli anni '60. Un mondo di avvenimenti, non di cose''.
    Insomma, raccontandoci il mistero del tempo, il fato dei buchi neri, le origini del cosmo il fisico scrive che ''qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l'oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato''. Del resto c'è sempre qualcosa di incredibile nel modo di procedere della scienza moderna, tra conoscenze, intuizione e fantasia: ''Heisenberg immagina che gli elettroni non esistano sempre. Esistono solo quando qualcuno li guarda, o meglio, quando interagiscono con qualcosa d'altro'', che lo stesso Rovelli definisce ''un'idea da capogiro'', ma è da questa idea che nasce l'attuale ricerca sulle particelle, gli esperimenti al Cern, il Bosone di Higgs.
    E da tutto ciò, dalle teorie verificabili, da quelle ipotetiche, dal gioco delle probabilità, dalla ricerca di esattezza della scienza, dalla coscienza di essere tutti parte di un unica cosa, che ha le sue leggi, come del resto il funzionamento del nostro pensiero, Rovelli, che cerca di non perdersi mai nell'astratto e di non perdere il contatto col lettore normale, arriva a interrogarsi anche sulla libertà, e ci tranquillizza: ''Essere liberi non significa che i nostri comportamenti non siano determinati dalle leggi di natura. Significa che sono determinati dalle leggi della natura che agiscono nel nostro cervello. Le nostre decisioni libere sono liberamente determinate dai risultati delle interazioni fugaci e ricchissime fra miliardi di neuroni del nostro cervello: sono libere quando è l'interagire di questi neuroni che le determina''. (ANSA).
   

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