Cultura

Francesca Bellino, Sul Corno del Rinoceronte

Rivolta tunisina prima e dopo cacciata Ali' e amicizia due donne

Redazione Ansa

Raccontare sotto forma di romanzo, con la suspense e i tempi di un film, e attraverso l'amicizia di due donne, molto diverse tra loro che si incontrano per caso, la rivolta tunisina e la cacciata del dittatore Ben Alì.  Sul Corno del Rinoceronte, di Francesca Bellino (L'ASINO D'ORO, collana Omero, pag. 250, Euro 12) è un romanzo, dedicato a tutte le donne che sono partite ambientato tra Italia e Tunisia prima, durante e dopo la cacciata di Ali. La storia ruota attorno all'intensa amicizia tra Mary, giovane antropologa italiana, e Meriem, tunisina, immigrata in Italia per amore e in fuga dal patrigno autoritario. Molto diverse tra loro ma accomunate dallo stesso coraggio, le due protagoniste cercano e trovano, ciascuna a suo modo, la propria identità e la propria affettività.

Dopo la morte di Meriem Mary arriva a Tunisi per partecipare al suo funerale. È sconvolta e disorientata, ma sa che per raggiungere Kairouan, la città natale dell'amica, deve prendere un taxi. Così, sale sul primo che trova. Il tassista Hedi diventa per lei una sorta di Virgilio: con lui Mary attraversa un paese in equilibrio precario tra festa e rivoluzione, speranze e proteste, nel pieno degli sconvolgimenti politici successivi alla liberazione dalla dittatura. Durante il viaggio, si alternano al presente i ricordi di Mary, momenti della vita a Roma con Meriem e della vacanza a Kairouan dove si è innamorata di Faruk, affascinante calligrafo… Rivelandosi gradualmente a se stessa, Mary prenderà coscienza dei propri limiti e attuerà la propria rivoluzione. "Fuori dal Taxi echeggiano ancora i rumori della rivolta.

L'aria è densa a causa del fumo dei gas lacrimogeni e della spazzatura bruciata. Ai canti striduli delle donne seguono slogan intonati da uomini e voci rese metalliche dai megafoni. Tra i palazzi bianchi e i falò di immondizia i giovani si stancano di chiedere giustizia, nè di festeggiare l'inizio della nuova era. Nei loro occhi arde un fuoco, quel fuoco sacro di chi è pronto a rischiare la pelle per ottenere ciò che gli spetta ma a chi stanno parlando quei giovani? sono pronti a vivere la libertà?".  "Rannicchiata con il cuore che rimbomba in ogni angolo del corpo, penso a quando ero bambina e i miei genitori mi lasciavano sola a casa(...) Mi spogliavo e, nuda cantavo e e saltellavo in tutte le stanze. Mi sentivo una farfalla, bella e leggera. Mi dico che forse i tunisini stanno vivendo la stessa emozione, anche se la loro casa non è ancora libera...".

Con questo road novel dal finale a sorpresa, l'autrice racconta l'amicizia fra due donne che cercano e trovano, ognuna a suo modo, l'identità e l'affettività, facendo emergere aspetti insoliti e curiosi di due culture diverse. Francesca Bellino è scrittrice, giornalista e reporter di viaggio. Collabora con diverse testate, italiane ed estere, Tra i suoi libri Il prefisso di Dio. Storie e labirinti di Once, Buenos Aires (Infinito, 2008), Uno sguardo più in là (Aram, 2010), Sale (Lite Editions, 2013), due saggi sul mito di Lucio Battisti e racconti pubblicati in antologie. Nel 2009 ha ricevuto la Targa Olaf al "Premio Cronista - Piero Passetti" e nel 2013 il Premio Talea. 
  

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