Cultura

Da Disney-Pixar, in Elemental un inno alla diversità

Tenera e colorata storia romantica e avventurosa dal 21 in sala

Redazione Ansa

La diversità che diventa ricchezza e non più ostacolo, il rispetto per i genitori e il loro sacrificio, il tirar fuori i sentimenti e perchè no anche le lacrime anche se sei un uomo, la consapevolezza dei propri sogni da far diventare realtà, la crescita e la definizione di se stessi al di là e oltre le aspettative dei grandi: ci sono dentro i valori identitari di Disney e Pixar nel nuovo film di animazione Elemental, diretto da Peter Sohn, film di chiusura del Festival di Cannes 2023 e dal 21 giugno nelle sale italiane.
    Queste tematiche, molte della quali sono nuove sensibilità dei nostri tempi, passano attraverso una storia tenera, coloratissima, fantasiosa, perfetta per intrattenere soprattutto un pubblico molto giovane. Una romantic comedy per famiglie con amicizia, amore, solidarietà, sentimenti principali ma con sfumature molto contemporanee. Da Elemental arriva tutto quello che ci si aspetta da un film d'animazione Pixar, ormai un classico quasi d'altri tempi al punto da non incontrare più come decenni fa in cui dominava, il favore del botteghino. I precedenti Lightyear e Strange World non sono andati granchè e non si vede l'aria di invertire con Elemental la tendenza.
    In Elemental City, una città modernissima e fantasmagorica gli elementi della vita acqua, terra, fuoco, aria sono vivi e personificati in una convivenza pacifica ma fino ad un certo punto. Al centro c'è Ember (doppiata da Valentina Romani), ardente giovane donna, non troppo capace di gestire le situazioni (fumantina se prende fuoco fa danni!), cresciuta per ereditare dal padre Il Focolare, un negozio popolare dove tutto è a tema fuoco, incluso le noci calde fatte con la brace.
    L'incontro che fa scattare avventura, emozione e fa rimettere in discussione un destino già tutto prefissato è con un ragazzo d'acqua di nome Wade (la voce è di Stefano Di Martino), romantico, bamboccione e pure divertente e determinato. Lei è fuoco, lui è acqua ma il sentimento d'amore, dopo mille avventure e prove, prenderà forma nonostante la diversità. E' un'amicizia inaspettata, una relazione imbarazzante ma proprio lì è il messaggio sottile per i piccoli spettatori. "Ho cominciato a ispirarmi anche alla mia relazione con mia moglie: io sono coreano e lei è americana, per metà italiana", ha affermato il regista PeterSohn. "All'inizio ho nascosto la nostra relazione ai miei genitori, che erano persone all'antica e volevano che sposassi una coreana. Le ultime parole che mia nonna mi disse prima di morire furono letteralmente 'Sposa una ragazza coreana!'".Col tempo, i genitori all'antica di Sohn hanno accettato questa relazione, scoprendo di avere molte cose in comune con la famiglia della loro futura nuora. C'è anche un accenno, non didattico sia chiaro, al tema dei migranti ambientali: i genitori di Ember infatti sono costretti a fuggire dalla loro terra di origine, la Terra del Fuoco, per una calamità naturale che li spinge ad emigrare pur tra mille difficoltà. Inoltre, altro elemento contemporaneo, Ember, proprio come il regista, è un'immigrata di seconda generazione e vive le difficoltà di inclusione sociale e il suo sentire di affermare la propria identità diversa da quella delle origini. (ANSA).
   

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