Cultura

L'arma dell'inganno, fake news al servizio della guerra

Con conflitto russo-ucraino in sala il film con Colin Firth

Redazione Ansa

(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 15 MAG - Strano destino quello de L'ARMA DELL'INGANNO - OPERAZIONE MINCEMEAT di John Madden, da una parte terribilmente attuale e perfetto per tematiche - lo spionaggio al servizio delle fake news - e, dall'altra, una storia come oscurata dalla realtà, superata dalla guerra vera che si vede in tv e sui social. E così non a caso il regista ha sottolineato: "Fare un film così ora? Ci avremmo pensato e ripensato, perché saremmo stati oscurati da quello che sta succedendo. Il conflitto russo-ucraino batte tutto in questo momento. È troppo orribile, troppo spaventoso essere sull'orlo di un precipizio che potrebbe inghiottirci tutti. Nel 1943 almeno era inimmaginabile la potenza delle armi che poi si sarebbero sviluppate. Comunque nessuna volontà da parte mia di fare alcun parallelo tra le due guerre, non sarebbe corretto". Il film, già al Bif&st e dal 12 maggio in sala con Warner Bros, ci porta appunto nel 1943, quando gli alleati stanno preparando uno sbarco per liberare l'Europa occupata da Hitler.
    Il piano previsto è sbarcare in Sicilia, ma è proprio il luogo che si aspettano i nazisti. La mission così per l'intelligence diventa far credere che l'attacco sarebbe invece avvenuto in Grecia. Il compito ricadrà su due agenti, Ewen Montagu (Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen), che daranno vita al più straordinario e originale piano di disinformazione della guerra in cui in qualche modo l'agente operativo è un cadavere.
    Non solo. L'operazione Mincemeat (carne tritata) fu ideata da Montagu, il quale prese ispirazione però da un'idea di Ian Fleming (nel film interpretato da Johnny Flynn), suo collega nel servizio segreto navale britannico.
    "Mentre la maggior parte dei film di guerra tendono ad essere dominati dagli uomini - ha sottolineato Madden - qui ci sono ben due donne, interpretate da Kelly Macdonald e Penelope Walton, che sono determinanti per lo sviluppo della storia". E ancora il regista: "È un vero e proprio film sulla scrittura.
    Tutti qui scrivono, incluso uno che conosciamo molto bene come Ian Fleming che è proprio al centro della storia". La scelta di Colin Firth? "Se vuoi qualcuno dalla tua parte e sei in guerra con Hitler chi è meglio di Colin Firth? Una scelta forte, intelligente, un uomo affidabile e davvero molto gentile. E poi avevo già lavorato con lui in Shakespeare In Love", ha spiegato.
    "Quando è arrivato questo progetto, Firth sembrava perfetto per questo ruolo, abbiamo dovuto solo apportare qualche modifica in termini di età di alcuni personaggi". Per quanto riguarda la storia raccontata nel film, "era una delle cose che ha affascinato sia me sia la sceneggiatrice, Michelle Ashford, per la varietà dei toni. C'è un aspetto comico, uno passionale, ma è anche un thriller e, ovviamente, una spy story. Il tutto mescolato perfettamente insieme". E ancora Madden sul fascino di questa storia incredibile, ma vera: "Mi piacciono i film che sorprendono e questo è davvero pieno di sorprese. Essere sorpresi nella vita può essere a volte un'esperienza molto spiacevole, ma questo non vale per un film.
    Anzi, l'idea che le tue aspettative vengano ribaltate è un modo per agganciare le persone a una storia. Anche Hitchcock si è sempre diviso tra suspense e sorpresa. E noi abbiamo lavorato su entrambe". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it