Cultura

Il delitto Mattarella, fra testimonianze e ombre

In prima visione su Sky Cinema 2 a 41 anni dall'omicidio

La locandina del film 'Il delitto Mattarella'

Redazione Ansa

Tra fiction e inchiesta nel film 'Il delitto Mattarella' di Aurelio Grimaldi, scorre un bel pezzo di storia italiana degli anni Ottanta, piena di molte ombre e poche luci. Digos, servizi segreti, P2, Democrazia Cristiana, neo-fascisti, banda della Magliana, mafia, un Andreotti luciferino e silenzioso, insomma non manca nulla a questo film con al centro la feroce uccisione del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella (David Coco), fratello di Sergio, attuale presidente della Repubblica, massacrato a colpi di pistola mentre era in auto con la moglie Irma (Donatella Finocchiaro) il 6 gennaio del 1980.

A 41 anni dall'omicidio, il film arriva in prima visione su Sky Cinema Due, distribuito da Cine1 Italia. Tratto dal libro omonimo di Grimaldi (edito da Castelvecchi), il film è frutto degli atti giudiziari dei vari processi, con alcune libertà. È il caso di Andreotti che si vede incontrare in Sicilia Riina, fatto mai davvero provato, nonostante le testimonianze di otto pentiti, ma da molti ritenuto possibile.

Un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani coinvolti nel progetto - la lunga lista comprende composto da Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo e Andrea Tidona - che si avvale, a sua volta, di una troupe interamente siciliana.

Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sul caso Mattarella. Dopo l'elezione del fratello Sergio al Quirinale ha scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti, con l'intento di combattere l'oblio in cui è caduta la vicenda. Tra i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella e l'allora presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6 gennaio 1980 era un giovane pm di turno quindi titolare di inizio indagini sull'omicidio.

"Piersanti Mattarella - sottolinea il regista - è una figura ingiustamente dimenticata. A Roma e Milano non esiste nemmeno una via a lui dedicata. La discrezione della impeccabile famiglia e del fratello presidente della Repubblica sono senza pari".

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