Cultura

Un Capodanno molto rock in We Are The Thousand

Docu su una Woodstock italiana in omaggio ai Foo Fighters

Redazione Ansa

 Una piccola grande Woodstock italiana e anche un miracolo di volontà tutta emiliana viene raccontata con grande ritmo da Anita Rivaroli in We Are The Thousand - L'incredibile storia di Rockin'1000 - documentario già alla Festa di Roma e dal 31 dicembre in streaming in #iorestoinsala - che racconta la storia della più grande Rock Band al mondo.
    Tutto inizia nel 2015 quando per la prima volta mille musicisti si incontrarono nel Parco Ippodromo di Cesena, per eseguire il più grande tributo mai realizzato: suonare all'unisono 'Learn To Fly' e recapitare il video ai Foo Fighters. Manco a dirlo arriva gente di ogni tipo, ragazzini, a volte insieme ai loro padri, giovani di tutte le età e anche molti cinquantenni che non vogliono rinunciare al sogno di far parte di questa gigantesca band.
    Tre gli strumenti principali richiesti: la batteria, la chitarra e il basso. La regista segue passo passo questa impresa che richiede fondi che non ci sono e una preparazione tecnica tutta da sperimentare: come mettere in sincrono 1000 persone dislocate in un ampio spazio? Nel film tante testimonianze dei protagonisti tra entusiasmo e paura di non riuscire e poi ovviamente le immagini di questo mega concerto unico nel suo genere che porta tutti nella magia del Parco Ippodromo di Cesena.
    Diventato virale in poche ore, il video (che ha toccato 23 milioni di visualizzazioni) ha attirato l'attenzione della band statunitense che non ha esitato a rispondere con un concerto epico, proprio a Cesena.
    Oggi Rockin'1000 è una realtà conosciuta a livello globale, che riceve riconoscimenti, inviti e proposte di collaborazione in tutto il mondo. Dal 2016 organizza veri e propri concerti negli stadi - Cesena, Firenze, Parigi, Francoforte - e iniziative speciali che vedono protagonisti i 1000 musicisti.
    Rockin'1000 nasce da un'idea di Fabio Zaffagnini, Claudia Spadoni, Martina Pieri, Mariagrazia Canu, Francesco Ridolfi 'Cisko' e Anita Rivaroli.
    Frase cult del documentario, quella che pronuncia un musicista facendo un netto distinguo tra batteristi, chitarristi e bassi: "Il bassista in genere è il più simpatico e lo ritrovi al bar a fare due chiacchiere, mentre i chitarristi e i batteristi limonano". (ANSA).
   

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