Cultura

Nel bagno delle donne, commedia nerd-claustrofobica

Su MioCinema film di Castaldi con Vecchi, Scoccia ed Egitto

La locandina del film 'Nel bagno delle donne'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 DIC - In piena controtendenza c'è chi, pur in assenza di lockdown, si autoreclude un po' per protesta e un po' perché non sa dove andare, per fallimento. È il caso di Giacomo (Luca Vecchi), protagonista di NEL BAGNO DELLE DONNE, debutto nel lungometraggio di Marco Castaldi, tratto dal romanzo 'Se son rose' di Massimo Vitali.

Che succede in questa commedia stralunata, buffa e nerd, disponibile in esclusiva su MioCinema? Succede che al protagonista, che si capisce subito non è un cuor di leone, capita di tutto: perde il lavoro, loschi creditori lo inseguono e la moglie (Stella Egitto) lo lascia. E così, quasi senza motivo, l'uomo, che scimmiotta un po' un Nanni Moretti 2.0, si chiude nel bagno delle donne di un cinema gestito da una ragazza (Daphne Scoccia).

Ora, non è certo normale che un uomo si chiuda in un bagno che, tra l'altro, condivide con il cane della proprietaria, ma per Giacomo, rappresentante di una generazione senza troppo futuro e ideali, è un modo per fuggire dai problemi. Social e media leggono invece questo suo gesto come un atto rivoluzionario, anche se lui in realtà è solo un ribelle senza causa. Di fatto Giacomo diventa famoso per poi rientrare nella sua grigia normalità.

Prodotto da Bella Film, in collaborazione con Rai Cinema e Kahuna e distribuito dal Luce, NEL BAGNO DELLE DONNE ha tra gli interpreti Francesca Reggiani, Paolo Triestino e la partecipazione di Andrea Delogu, Francesco Apolloni e Nino Frassica.

"Il film è un'escalation di situazioni assurde, raccontate con i toni della commedia che culminano in un finale dolce amaro" dice il regista nelle sue note. "L'atmosfera - spiega ancora Marco Castaldi autore di una webserie, IL CAMERLENGO, eletta Miglior Serie Italiana 2016 - è la rappresentazione fisica della vita dei personaggi e deve trasmettere disagio con toni freddi e grigi alternati a colori desaturati. La telecamera si muove a mano per dare realismo, mentre l'ambiente si trasforma seguendo l'evoluzione del protagonista, plasmandosi fino al punto di non ritorno, cioè l'arrivo della fama.

L'obiettivo è lasciare allo spettatore la libertà di schierarsi, dandogli gli strumenti necessari per costruirsi un giudizio critico. La crescita - conclude Castaldi - è il punto focale della dialettica tra uomo e mondo, diventare adulti richiede coraggio e a seconda del tipo di legame che abbiamo con i nostri genitori, il nostro partner e il nostro universo lavorativo, dovremo fare uno sforzo più o meno grande lungo il cammino verso la maturità".

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