Cultura

Tolkien, biografia è una storia di amicizia maschile

Al cinema il film sul padre del Signore degli anelli

Il poster di Tolkien

Redazione Ansa

 (ANSA) - ROMA, 19 SET - Il regista di 'Tolkien', Dome Karukoski, riconosce che il suo film e' si' una biopic del padre de Il signore degli anelli, ma per nulla declinata sul fantasy: "e' piuttosto - dice - una storia d'amicizia che si lega anche un po' alla mia vita".
    In Tolkien, in sala dal 12 settembre con la Fox, tutto parte dalla Prima Guerra Mondiale, nell'inferno della Somme, dove John Ronald Reuel Tolkien vive la sua personale guerra di trincea. E dove il futuro scrittore perde uno dei tre suoi talentosi amici di Oxford votati all'arte e con cui condivide tutto. J. R. R. Tolkien, interpretato da Nicholas Hoult (Skins, la serie britannica, A Single Man, X-Men - L'inizio, Mad Max: Fury Road), e' cosi' visto piu' che altro nella fase in cui il suo mondo pieno di immagini e suggestioni vive ancora nella sua mente. Insomma del tutto lontano dall'essere lo scrittore piu' letto al mondo con 150 milioni di libri venduti. E forse ha ragione chi dice che era impossibile rendere davvero giustizia al 'grande mago delle Terre di Mezzo' e dello Hobbit in soli 112 minuti e con un budget modesto.
    "Per me, una delle maggiori sfide e' stata quella di esprimere visivamente la mente di un genio. Ho scavato cosi' a fondo nelle storie di Tolkien come nelle sue illustrazioni, cercando di capire come funzionava davvero la sua mente. Volevo - continua il regista - che sia quelli che amano i suoi libri sia quelli che non li conoscono fossero in grado di rintracciare lo spirito di Tolkien e della sua Terra di Mezzo ". "Ho in comune con Tolkien molte cose - spiega Dome Karukoski - ho cominciato a leggere i suoi libri a dodici anni e crescendo mi sono reso conto di quanto fossero importanti per me i suoi libri. Anche io ho poi conosciuto mio padre tardi e ho avuto problemi di poverta' che ho superato anche grazie alla lettura dei suoi libri".
    Nei confronti dei molti fan di Tolkien - oltre che scrittore, filologo, glottoteta e linguista britannico. - il regista non ha mancato di sentire una grande responsabilita': "Quello che ho temuto di piu' era di fare una storia noiosa. Per me e' sempre stato importante fare un racconto vivace e rispettoso di una persona vissuta davvero". Nel cast del film anche Lily Collins, Genevieve O'Reilly, Colm Meaney e Tom Glynn-Carney.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it