Cultura

Powidoki, l'ultimo film di Andrzej Waida arriva in sala

Compiuto pochi mesi prima della morte, biografia pittore polacco

Redazione Ansa

(di Francesca Pierleoni) (ANSA) - ROMA, 15 LUG - POWIDOKI, IL RITRATTO NEGATO di Andrzej Wajda (con Boguslaw Linda, Aleksandra Justa, Bronislawa Zamachowska, Zofia Wichlacz, Krzysztof Pieczynski) è l'ultimo film del grande maestro polacco, compiuto subito prima della morte, la biografia di un celebre pittore del secondo '900 che per le sue teorie e il suo carisma con i giovani allievi venne perseguitato e messo al bando dalle autorita' e dalla cultura filo-sovietica. Il film, - che solo ora arriva nelle sale italiane dall'11 luglio - e' un potente ed emozionante ritratto di Wladislaw Strzeminski, grande pittore, e fondatore del Museo d'arte moderna di Lodz, amico e allievo di Chagall, Malevic e Rodcenko, perseguitato nell'ultima parte della sua vita dal regime comunista, per il suo rifiuto di piegarsi ai dettami del realismo socialista. Powidoki evoca il grigiore del regime comunista, a confronto con il mondo di colori e forme astratte di Strzeminski (Boguslaw Linda, qui al suo quarto film con Wajda), trasporta il pubblico nell'incubo in cui sprofonda l'artista, che aveva imparato a dipingere dopo aver perso durante la I guerra Mondiale una gamba e una mano. La rottura con il regime avviene nel 1950. Una scelta che gli causa l'immediato licenziamento dall'Accademia di Belle Arti, dove i suoi allievi lo adorano, la radiazione dell'associazione artisti polacchi e l'impossibilita' pratica di trovare lavoro. Porte chiuse che lo spingono a un'estrema poverta' e alla malattia (muore nel 1952 a 59 anni). Oltre a qualche studente, tra i quali Hania (Zofia Wichlacz), innamorata di lui, gli resta vicino solo la figlia ancora bambina, Nika (Bronislawa Zamachowska), gia' costretta ad affrontare lutti e privazioni, come la morte prematura della madre scultrice.
    ''Questo e' un film che Andrzej voleva realizzare da vent'anni - ha ricordato il protagonista presentando il film alla festa di Roma nell'ottobre del 2016 - e' sulla liberta dell'artista, sul modo in cui si rapporta con la realta' quando lo stato vuole dominare sulla cultura''.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it