Cultura

Lucania, tra realismo magico e western

In sala il film di Gigi Roccati con Angela Fontana

La locandina di Lucania

Redazione Ansa

 (ANSA) - ROMA - 'Lucania, terra, sangue e magia', oltre ad essere il titolo del film di Gigi Roccati, è anche una perfetta sintesi di quest'opera sospesa tra realismo magico, mitologia e western mediterraneo.
    Il film, passato in anteprima al Bif&st e in sala con 102 Distribution dal 20 giugno, racconta appunto di una 'terra', quella di una Lucania senza tempo; di 'sangue', quello versato e da versare, come capita sempre nel mondo del mito e, infine, di 'magia', presente sempre quando si entra in una favola archetipica.
    Tutto si svolge nell'enorme spazio, racchiuso tra le montagne e il mare, dove vivono i protagonisti principali di questo western mediterraneo: il contadino Rocco (Giovanni Capalbo che è anche il produttore del film) e la figlia Lucia (Angela Fontana). Lui è un padre severo e amorevole allo stesso tempo, un uomo comunque legato alla sua terra che e' disposto a difendere fino all'estremo sacrificio; lei invece, una ragazza selvatica, una ninfa folle, muta dalla morte della madre Argenzia. Una madre che però Lucia ha ancora il dono di vedere accanto a sé nei momenti di bisogno, tanto da sembrare, all'apprensivo padre, che parli al vento.
    Ma quando Rocco respinge l'offerta di Carmine (un Pippo Del Bono in versione villain), autotrasportatore che gli offre di seppellire rifiuti tossici nella propria terra in cambio di denaro, tutto precipita. Per reagire a un'aggressione notturna, Rocco infatti ammazza uno degli uomini di Carmine e si trova così costretto a fuggire a piedi per le montagne insieme alla folle figlia. Una infinita fuga, la sua, prima tra la bellezza di una natura rigogliosa e poi nella durezza di una terra morente.
    Per Lucia, dopo un ballo primitivo, estatico, intorno a un falò al ritmo di una chitarra, è tempo di miracolo, ritrova la voce e la ragione. Appena in tempo però per assistere allo scontro fatale tra suo padre e chi avvelena i campi pieno di voglia di vendetta.
    "Il regista è lo scienziato delle emozioni e il cinema è un'esperienza condivisa che deve andare dritta al cuore, come un colpo di fucile", così la pensa il regista e sceneggiatore torinese quarantenne Gigi Roccati. Un artista che con il suo esordio cinematografico Babylon Sisters e' stato in oltre trenta Festival internazionali tra cui Roma, Pune, Trieste, Parigi, Cine Sans Frontieres e Cairo, diventando immagine e locandina del BFI London Indian Film Festival 2017 al British Film Institute.
    Nel cast di Lucania, prodotto da Fabrique Entertainment con Moliwood Films in collaborazione con Rai Cinema, anche Maia Morgenstern, Christo Jivkov e Marco Leonardi. (ANSA).
   

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