Cultura

Un cast all star per un ritorno alla Banda della Magliana

Da Gassman a Giallini per 'Non ci resta che il crimine'

Redazione Ansa

(di Francesco Gallo) (ANSA) - ROMA, 10 GEN - Ispirato nel titolo e nello spirito al film del 1984 di e con Benigni e Troisi, Non ci resta che piangere, è in sala dal 10 gennaio con 400 copie distribuite da 01, l'ultimo lavoro di Massimiliano Bruno: Non ci resta che il crimine con Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi e Ilenia Pastorelli. Un vero super-cast per raccontare la storia di tre amici di lungo corso (Tognazzi, Gassmann e Giallini) che nella Roma attuale pensano di sbarcare il lunario organizzando un tour sui luoghi della Banda della Magliana. Tutto sta per partire, ma ci si mette di mezzo una porta spazio-temporale che conduce i tre negli anni '80, proprio nei giorni dei Mondiali di Spagna. Non solo, questo viaggio li porterà a ritrovarsi, faccia a faccia, con alcuni membri della Banda compreso il famoso Renatino (Leo) legato a una esuberante amante molto naif (interpretata da un'inedita Pastorelli in versione erotica). Da qui una commedia dai risvolti fantasy che è anche un'evidente operazione nostalgia: si va dai jeans a zampa d'elefante ai giubbotti di pelle e camicie strizzate, dagli stivaletti alla Beatles ai Ray-Ban specchiati, dalle moto Honda 350 Four all'insuperabile fascino delle Alfa Gt coupé. "Certo questo film, anche nel titolo, è allo stesso tempo un omaggio a Benigni e Troisi e un richiamo ai viaggi nel tempo - spiega a Roma Massimiliano Bruno che nel film interpreta anche il ruolo di Gianfranco, un amico del terzetto che ce l'ha fatta - , ma quello che volevo fare davvero era un genere nuovo, tra ritorno al futuro e romanzo criminale, con uno stile da poliziottesco anni 70".
    "Di scemi ne ho fatti tanti - dice invece Gassmann parlando del suo personaggio di Sebastiano, molto politically correct -.
    Ma credo che questo film possa divertire proprio perché ha molte anime. Basti pensare al Renatino interpretato da Leo che, nonostante sia una commedia, sembra un cattivo vero". "Interpretare il boss della Banda della Magliana? Ho fatto un lavoro sulla gelosia del personaggio e sulla sua violenza e le ho moltiplicate per mille. Insomma è stato molto facile", risponde, infine, Edoardo Leo. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it