Cultura

Dall'Islanda una pasionaria per l'ambiente

In sala La donna elettrica di Benedikt Erlingsson

Redazione Ansa

In un paese quasi incontaminato come l'Islanda c'è tanta sensibilità verso l'ambiente. Si vede ne 'La donna elettrica' (Woman at War) di Benedikt Erlingsson, già al Festival di Cannes e a Torino e ora in sala con Teodora. Protagonista assoluta di questa commedia-ecologica Halla (Halldóra GeirharÐsdóttir), una donna qualsiasi direttrice di coro, ma dal cuore new age e pacifista (nella sua casa tante immagini di Gandhi e Mandela).
    Ma Halla ha una seconda vita. Spesso si trasforma in una sorta di Robin Hood ecologico e con il suo arco mette in corto circuito i piloni elettrici creando enormi danni all'industria siderurgica del paese.
    È diventata una leggenda per molti, ma per i più è solo una terrorista. Le sue spericolate azioni di sabotaggio contro le multinazionali che stanno devastando la sua terra, sono ormai una vera ossessione della polizia che ormai è sulle sue tracce.
    Quando però una sua vecchia richiesta d'adozione va a buon fine e una bambina ucraina si affaccia a sorpresa nella sua vita, Halla dovrà affrontare la sua sfida piùgrande. Ad aiutarla sarà un lontano parente e una sorella buddhista che sembra la sua copia (interpretata sempre dalla GeirharÐsdóttir).
    "I 'diritti della Natura' dovrebbero essere di fatto considerati allo stesso livello di quelli umani e protetti con forza in ogni costituzione e difesi da leggi internazionali - spiega la regista -. Tutti noi dobbiamo capire che la natura incontaminata ha un diritto intrinseco a esistere, una necessità che va al di là dei bisogni dell'uomo e del nostro sistema economico. A volte succede invece che lo stesso Stato, che nei paesi democratici si dà per scontato che sia uno strumento creato dal popolo per il popolo, possa essere facilmente manipolato da interessi particolari contro il bene comune". E ancora Benedikt Erlingsson, già autrice di 'Storie di cavalli e di uomini': "Ne 'La donna elettrica' questo tema diventa terreno fertile per una commedia, ma nella realtà, in alcuni paesi, è piuttosto l'argomento per una tragedia. Vorrei citare a proposito due donne che considero delle eroine: Berta Cáceres in Honduras e Yolanda Maturana in Colombia. Entrambe attiviste per l'ambiente, sono state assassinate da chi aveva grandi interessi nelle terre che esse provavano e difendere".(ANSA).
   

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