Cultura

Anna Foglietta madre folle

Un giorno all'improvviso di D'Emilio, già ad Orizzonti a Venezia

La locandina del film Un giorno all'improvviso

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 4 DIC - Una madre bambina e folle, un diciassettenne promessa del calcio che è dovuto crescere in fretta e l'hinterland napoletano. Questo lo scenario di 'Un giorno all'improvviso', opera prima del talentuoso regista Ciro D'Emilio, già passato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e ora in sala con No.Mad Entertainment.
    Girato in napoletano stretto, il film racconta con grande realismo e poesia la storia di una madre ingombrante e psicolabile, Miriam (Anna Foglietta), lasciata dal marito Marco e sotto tutela psichiatrica.
    Per fortuna questa donna, che vive di espedienti e al supermercato compra più dolci che beni di prima necessità, ha un figlio, Antonio (il bravissimo Giampiero De Concilio), responsabile e affettuoso. Il ragazzo, oltre a darsi da fare con mille lavoretti è anche un talento del calcio. Un giorno all'improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita (Massimo De Matteo), sta cercando giovani promesse da portare nella Primavera del Parma e sta puntando sul ragazzo.
    Antonio è pronto a tutto per realizzare il suo sogno anche alla tenera storia d'amore con Sara (Alessia Quaratino). Il traguardo è vicino e lui non vede l'ora di portare via la madre lontana dal paese e da suo padre a cui Miriam è ancora legata.Ma un fatto inatteso e tragico metterà il ragazzo e i suoi diciassette anni ancora alla prova più difficile.
    "Nel film - spiega il regista - non volevo stereotipare gli elementi dell'hinterland napoletano. Ho scelto così di non dare un'identificazione precisa di dove si svolga la storia. Volevo però essere verosimile: così ad esempio la squadra dove gioca Antonio è una vera squadra di calcio giovanile (la San Sebastiano Mazzeo) dove hanno recitato, per la prima volta, gli stessi calciatori".
    Dice Anna Foglietta: "La mia è una figura materna che fagocita il figlio, una donna profondamente malata. La mia fortuna è stata di aver subito creato un'alchimia con Massimo De Matteo, un attore e una persona con la quale mi sono trovata subito a mio agio".
    Spiega, infine, De Concilio, classe 1999 e attore di cinema e teatro (attualmente lavora al Nuovo Teatro Sanità): "I personaggi di questo film non sono mai piatti, ma complessi, tridimensionali e questo fa la vera differenza".
    Tra i premi ricevuti da questo film: il Premio di Critica Sociale - Sorriso Diverso a Venezia 2018; Il NuovoImaie a Giampiero De Concilio; Il FICE - Attrice dell'Anno a Anna Foglietta; il Prix CICAE - Annecy Cinema Italien, Quinzaine du Cinema Italien de Chambery. (ANSA).
   

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