Cultura

Anime perdute on the road

Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius è storia ai margini

La locandina di Ovunque Proteggimi

Redazione Ansa

TORINO - Un breve viaggio on the road nella luce della Sardegna (Sassari) con la storia di due persone ai margini, ma piene di cuore. E' 'Ovunque proteggimi' di Bonifacio Angius che dopo il Torino Film Festival arriva in sala dal 29 novembre con Ascent Film.
    Di scena la storia di Alessandro (Alessandro Gazale), cinquantenne ingenuo, romantico e artista a modo suo (vive alla meglio cantando per i paesini musica folk) ormai alla deriva. Ha fiducia ormai solo nella sua camicia da palcoscenico e nell'alcool.
    Ricoverato in un Tso, dopo l'ennesima sbronza, incontra in una corsia d'ospedale Francesca (Francesca Niedda), grandi occhi verdi pieni di infantilità e pazzia. A lei i servizi sociali tolgono la bambina, sua unica ancora nella realtà e lui Alessandro, innamorato e fragile, sente di avere ormai un'unica mission: aiutarla.
    Così in un torrido agosto di una Sardegna piena di campagne dorate, cemento rovente, e mare in lontananza, Alessandro e Francesca si mettono in viaggio alla ricerca di quella che potrebbe essere la loro ultima occasione. Spiega Bonifacio Angius, classe 1982, già regista di Perfidia (2014) film in concorso alla 67/ma edizione di Locarno: "Metto in scena i miei sentimenti le mie esperienze la mia rabbia e le mie paure più profonde estremizzate e portate sullo schermo.
    Quasi un modo per allontanarle trasformarle da negative a positive, da veleno ad antidoto. Le voglio mostrare attraverso il cinema col tentativo di renderle più cristalline e comprensibili possibile, come fossero messe in scena in un film di Chaplin o in un cartone animato giapponese degli anni 80. In 'Ovunque proteggimi' - conclude il regista - c'è la volontà di espandere il cuore pulsante di Alessandro e Francesca e di mostrarlo all'unanimità intera, quella stessa umanità che non si accorge della loro esistenza e voglia di vivere ma anche quell'umanità di cui loro e noi stessi facciamo parte. Una battaglia persa in partenza che però può darci solo per un attimo la sensazione di sentirmi e di sentirci un po' meno soli".
   

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