Cultura

Carlos Saura, racconto Renzo Piano e la sua arte

Per 'L'architetto della luce' uscita evento il 15 e 16 ottobre

La locandina del film 'Renzo Piano. L'architetto della luce'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Presentato in anteprima mondiale al Biografilm Festival di Bologna, arriva in sala con un'uscita evento con I Wonder il 15, 16 e 17 ottobre 'Renzo Piano.
    L'architetto della luce', il film documentario in cui Carlos Saura segue Piano nella progettazione e nella realizzazione del Centro Culturale Botin a Santander, in Spagna. Un racconto, il suo, quasi in presa diretta delle varie fasi della costruzione, con molti interventi dello stesso architetto italiano sulla sua idea dell'arte e della creatività.
    E se Piano nel documentario parla di luce "come materiale più importante della stesso cemento", il regista spagnolo ha spiegato a Bologna: "Senza luce non c'è cinema, il mestiere del regista è proprio quello di controllarla e lo posso ben dire io che ho lavorato tante volte con il grande Vittorio Storaro".
    L'ossessione poi di Piano per il tempo, la durata dell'opera d'arte, è la stessa di Carlos Saura: "In questo le fotografie sono più fortunate - ha detto il regista che ha iniziato proprio come fotografo -. Le fai e l'attimo dopo hai davanti a te il passato, una cosa se si vuole terribile, ma anche affascinante.
    E poi le foto sono eterne, restano per sempre".
    I suoi referenti nel cinema sono sicuramente quelli "del neorealismo italiano", ma ha aggiunto: "Ho conosciuto nella mia carriera Michelangelo Antonioni, ero amico di Marco Ferreri e ho sempre avuto una grande ammirazione per Federico Fellini. Oggi però il cinema italiano, come quello spagnolo, si sta un po' perdendo e bisogna fare qualcosa quanto prima".
    Nel documentario anche molti interventi dello stesso Renzo Piano che parla non solo del difficile rapporto nella creazione tra tecnica e poesia, ma anche del fatto che, oltre alla luce, un altro elemento si ritrova in tutta la sua opera: l'acqua. "La cosa che amo di più è andare in barca da solo. Mi ritrovo cosi' con la luce dall'alto, per me una cosa metafisica, e circondato poi dalle acque".
    In 'Renzo Piano. L'architetto della luce' sono molte le immagini dedicate alla costruzione di questo centro culturale e della sua enorme struttura in acciaio che gli dà sostegno.
    "Ho sempre amato i cantieri - confessa Piano -. Mio padre, che faceva il mio stesso lavoro, mi ci portava sempre. Il cantiere per me e' un momento magico delle mie creazioni".
    Mentre, per quanto riguarda il suo modo di lavorare, dice: "Quando devo fare un progetto architettonico amo passare del tempo dove ci sarà la costruzione. Mi piace passeggiare a lungo in quei posti perché amo cogliere il Genius Loci che ci vive prima di mettere mano al processo creativo: credo sia una cosa necessaria per fare un buon lavoro". 
   

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