Cultura

'Malati di sesso', no era solo amore

In sala la commedia sofisticata di Cicconetti con Apolloni

Malati di sesso, la locandina

Redazione Ansa

Il titolo inganna, e questo a detta dello stesso regista. In 'Malati di sesso' di Claudio Cicconetti, infatti, di sesso c'è ben poco tranne la sua accennata meccanica. Nessuna morbosità, perché il tutto è trattato nello stile di una commedia sofisticata all'americana. E così, alla fine, più che di sesso tra i due protagonisti scatta il più prevedibile e immancabile amore. Il film, che sarà in sala dal 7 giugno, ha come protagonisti un autore televisivo di poco successo, Giacomo (Francesco Apolloni, che è anche autore del soggetto) e Giovanna (Gaia Bermani Amaral), una bella e anche troppo algida e affermata trainer e mental coach.
    A Giacomo le donne piacciono tutte e troppo e Giovanna non è da meno, incapace com'è di dire di no a chiunque ci provi. Insomma due sesso-dipendenti che le provano tutte, dallo psichiatra (Augusto Zucchi) alla clinica per disturbi della sessualità a Courmayeur, fino a uno spirituale Ashram.
    La loro è una storia d'amore rimandato che si intreccia con le vicende dei loro amici del cuore, il giocatore incallito Livio (Fabio Troiano) e l'animalista Eleonora (Elettra Capuano) a cui non mancano problemi di affettività.
    Spiega oggi a Roma il regista: "In realtà il titolo del soggetto di Francesco Apolloni era più dolce, si chiamava Caccia d'amore. La nostra è stata un po' una trappola, perché il titolo Malati di sesso ha toni accusativi. È stato un trabocchetto".
    "Mi sono ispirato a un monologo che avevo scritto sulle mie avventure, o meglio, disavventure sentimentali - dice invece Apolloni -. Il cinema italiano non aveva mai toccato temi come la dipendenza da sesso che ha portato Michael Douglas in una clinica. Così ho provato a raccontare questa storia e anche a far capire come ogni forma di dipendenza nasconda sempre un vuoto affettivo. E ancora - spiega l'attore-regista -, per riuscire ad amare qualcuno bisogna prima di tutto imparare ad amare se stessi".
    Conclude Apolloni: "Abbiamo tentato di mettere in piedi una commedia in stile anglosassone, irriverente, nello stile di quelle di Ben Stiller". (ANSA).
   

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