Cultura

'2 gran figli di ...'in cerca del padre

In sala da domani la commedia con Wilson, Helms e Close

Redazione Ansa

 Madre ingombrante, (Glenn Close), reduce dal sesso libero degli anni Settanta, e due fratelli gemelli che più diversi non potrebbero essere: vale a dire Kyle (Owen Wilson) e Peter (Ed Helms). Il primo un urologo introverso e impacciato e il secondo, invece, fortunato improvvisatore di lavori redditizi. Questo il cast di minima della commedia con risvolti sentimentali '2 Gran figli di...' (il titolo originale è Father Figures) opera prima del direttore della fotografia Lawrence Sher, in sala da domani 1 marzo con la Warner Bros.
    Ora Wilson e Helms sono due fratelli gemelli a cui l'eccentrica madre ha sempre raccontato che il padre era morto quando erano piccoli. Ma una volta scoperto, all'ennesimo matrimonio della mamma, che questo non è affatto vero, decidono di mettersi alla ricerca del padre. E non sarà per niente facile, perché i molti uomini che incontrano dopo aver raccontato loro, senza farsi troppi problemi, le straordinarie performance sessuali della mamma, si rivelano non essere il loro vero padre. In compenso, ognuno di loro tira fuori dal cappello un altro nome, un altro padre da cercare.
    Da qui un lungo viaggio negli States dove i due gemelli tanto diversi scopriranno forse per la prima volta che non sono poi così diversi e che si vogliono un gran bene.
    Il film è interpretato anche dai premi Oscar J.K. Simmons ("Whiplash") e Christopher Walken e dal quarterback della NFL Hall of Fame diventato attore Terry Bradshaw (tutti e tre presunti padri dei gemelli). Nel cast anche Ving Rhames (Mission Impossible), Harry Shearer (I Simpsons) e la candidata all'Oscar June Squibb (Nebraska).
    Le musiche sono di Rob Simonsen ("Foxcatcher - Una storia americana").
    Svela in un'intervista Owen Wilson sul titolo: "Inizialmente il film doveva chiamarsi Bastardi, ma ci siamo chiesti se al pubblico sarebbe piaciuto. Inoltre mi ha spiegato la produzione che forse questo titolo avrebbe potuto dar fastidio a qualche giornale o multisala. Qualcuno poi ha detto che il termine era datato. Insomma c'era una certa paura di usare il termine 'bastardi', ma io non sono troppo convinto di questa scelta".
   

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