Cultura

Tiger, la vita di una mamma tigre in India

Per la giornata della Terra il documentario debutta su Disney+

Redazione Ansa

L'amore di una tigre diventata madre, Ambar, che difende i propri cuccioli nella giungla indiana, fra sacrifici, gioco, amore, lezioni di vita e di caccia, ma anche lutto, fino al necessario distacco dai figli diventati adulti. È la straordinaria, vera e coinvolgente storia raccontata da Tiger, il nuovo documentario di Disneynature firmato da Mark Linfield, co-diretto dalla moglie Vanessa Berlowitz insieme a Rob Sullivan, in arrivo su Disney+ per la giornata della Terra il 22 aprile. Un debutto unito a quello di Tiger: Behind the scenes, che racconta il dietro le quinte di Tiger ma anche la maniera in cui in India le popolazioni dei villaggi, e non solo, cercano di convivere con la presenza delle tigri, che per l'impatto umano sulla natura, sono portate ad avvicinarsi sempre più ai centri abitati. "Quando siamo partiti con Tiger abbiamo pensato da subito a come portare sullo schermo la vita familiare di una femmina di tigre, perché è più coinvolgente. Raccontare una madre che ha appena avuto dei cuccioli e cerca di aiutarli, allevarli e difenderli nel pericoloso mondo della foresta indiana è una storia che sapevamo avrebbe avuto più drammaticità e più azione. Mentre se avessimo seguito, ad esempio, un maschio solitario, non avremmo avuto così tanta azione ed emozione" spiega all'ANSA Linfield, vincitore di un premio Emmy, e già autore con la sua squadra per Disneynature di Earth, uno dei film non fiction sulla natura di maggior successo di tutti i tempi usciti in sala, Chimpanzee, Monkey Kingdom e Elephant.

Narrato in originale da Priyanka Chopra, Tiger è stato realizzato in cinque anni di lavoro, per 1500 giornate di riprese. L'India è stata da subito la meta d'elezione, visto che nel Paese vive "il 70% delle tigri mondiali a dopo generazioni di declino la popolazione di questi grandi felini negli ultimi 15 anni è raddoppiata" si spiega nel film, per un totale di circa 3600 esemplari. Un impegno che ha portato i cineasti a dedicare il documentario a tutti coloro che lavorano nei parchi nazionali indiani. "I nostri collaboratori in India hanno individuato una tigre in attesa dei cuccioli, Ambar, e abbiamo provato a programmare le riprese compatibilmente con i tempi del parto e le varie età dei cuccioli… fortunatamente i tempi hanno funzionato" aggiunge Linfield. Seguiamo così il percorso di Ambar con i suoi quattro cuccioli, ognuno dei quali mostra già una carattere definito dalle prime settimane di vita: c'è l'appassionata di scalate sugli alberi; quello avventuroso, la tigrotta più timida e il più goffo della cucciolata. Equilibri che, anche con l'arrivo di un dramma, si scompagineranno davanti ai pericoli, rappresentati anche da un nuovo maschio di tigre dominante nella giungla, Shankar. Nel girare, il momento più difficile per i realizzatori "è arrivato con la seconda ondata di Covid che in India è stata particolarmente violenta - sottolinea Linfield - Abbiamo dovuto interrompere di colpo le riprese, la troupe era affranta… Non sapevamo cosa sarebbe successo, se saremmo potuti tornare per finire il film, se avremmo riavuto le risorse necessarie". Fortunatamente "la Disney ci ha supportato in tutto per finire il documentario" aggiunge Vanessa Berlowtiz, che insieme al marito è anche coproduttrice. Per lei uno dei momenti più emozionanti nella storia "è la scena in cui Ambar spinge via i suoi figli una volta cresciuti. È una lezione difficile di 'amore duro'. Deve far loro pensare che potrebbe ucciderli per fargli capire di dover badare a se stessi e 'uscire di casa'. Ho davvero sentito quella scena, anche perché abbiamo un figlio adolescente".

Quanto l'emergenza ambientale sta mettendo a rischio la fauna selvatica? "La situazione è piuttosto cupa, ma la minaccia più immediata per la maggior parte degli animali non è il clima - sottolineano -. Sono la caccia, la deforestazione, la pesca eccessiva. E queste sono tutte cose sulle quali le persone potrebbero agire. Sono queste le emergenze che potrebbero portare all'estinzione alcune specie, molto prima del clima. Dobbiamo prenderne consapevolezza e agire".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it