Cultura

Leo Gassmann, con Califano comincio la mia carriera d'attore

A Sanremo per presentare film tv di Rai1 e cantare canzone

Redazione Ansa

 Non lo aveva mai ammesso ma questa volta lo dice chiaramente : "Inizio con questo film la mia carriera di attore, musica e recitazione saranno binari paralleli".
L'occasione è la presentazione stamani a Viale Mazzini del film tv Califano, tratto dall'opera Senza manette di Franco Califano con Pierluigi Diaco in cui il cantante interpreta appunto il cantautore e poeta romano con la regia di Alessandro Angelini e la sceneggiatura di Isabella Aguilar e Guido Iuculano. Una produzione Greenboo Production in collaborazione con Rai Fiction che andrà in onda domenica 11 febbraio. Tra l'altro Leo Gassmann ha annunciato che sarà a Sanremo per presentare il film tv e cantare anche una sua nuova canzone.
Ricordi di nonno Vittorio? "Ero molto piccolo quando era vivo, lo conosco più dai racconti su di lui. Sono cresciuto nei teatri in tournée in giro per l'Italia così - sottolinea ancora Leo sulla sua esperienza cinematografica- il primo giorno sul set non era per me affatto il primo giorno, è stato come ricollegarmi alle mie radici. Musica e recitazione vanno in parallelo: nella prima sono completamente io, nell'altra posso vivere vite di altri".
Il film comincia 1984 al Teatro Parioli di Roma dove il poeta, saltimbanco Califano viene arrestato da sei uomini in divisa.
Con un salto indietro nel tempo, si torna al 1961 quando Califano ha 22 anni e vive a Roma con madre e fratello e scrive poesie. Conosce Antonello Mazzeo (Giampiero De Concilio), amico per la vita, e Rita, suo primo amore, con la quale si sposerà e avrà la sua unica figlia. Nel 1963 si trasferisce a Milano, ospite di Edoardo Vianello (Jacopo Dragonetti) e inizia a scrivere canzoni, frequentare molte donne, consumare droga e fare amicizia con Ornella Vanoni (Valeria Bono), ma anche con un criminale come Francis Turatello. Arriva poi il successo come autore di canzoni e 'talent scout'. Si innamora di Mita Medici (Angelica Cinquantini), nel 1979 torna a Roma e fonda la Apollo Records con Edoardo Vianello, scommette sui Ricchi e Poveri e li porta a Sanremo. Anche questo buon momento dura poco: si allontana prima dalla Medici e poi viene arrestato per droga, ma il carcere per lui è anche un'occasione di rinascita. Franco riesce a ottenere i domiciliari e, grazie all'aiuto di Mazzeo, incidere l'album Impronte Digitali, la sua più grande eredità.
Leo Gassmann stamani in Viale Mazzini respinge le accuse che il film possa essere troppo 'edulcorato', un 'santino': "Bisogna ricordare che era un altro periodo storico, che c'era un'altra realtà. Da allora la lotta femminista ha fatto enormi passi avanti, ma va anche detto che Califano ha sempre amato le donne e le ha rispettate nelle sue canzoni. E poi anche per quanto riguarda il cosiddetto 'poliamore' era all'avanguardia".
E ancora su chi accusa questo film di troppo buonismo: "Non credo sia vero - ribadisce -, ma è più corretto dire che abbiamo mostrato i lati umani di Califano, quegli stessi per i quali è stato tanto amato".
Cosa ha detto tuo padre Alessandro del tuo esordio come attore? "Papà era inizialmente come ogni padre preoccupato, ma poi quando lo ha visto è stato molto contento".
Recitare un giorno con lui? "Potrebbe succedere, per me sarebbe un onore".
Nel cast del film anche: Andrea Ceravolo (Gianni Minà), Angelo Donato Colombo (Francis Turatello), Andrea Dugono (Alfredo Rossi), Rosa Palasciano (Jolanda), Antonio Perna (Elio), Celeste Savino (Rita De Tommaso), Tiziano Scirè (Paolo) e Simone Spinazzè (Avvocato). 
   

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