Cultura

Festival paralimpico, Raoul Bova presenta fiction 'Fantastici 5'

In onda su Canale 5, è dedicata agli atleti diversamente abili

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 17 NOV - L'attore Raoul Bova e buona parte del cast de "I fantastici 5", una nuova serie tv che andrà in onda probabilmente a gennaio su Canale 5, hanno presentato a Taranto la fiction dedicata agli atleti diversamente abili nell'ambito dell'ultima giornata del Festival della Cultura Paralimpica. La serie in 8 puntate è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rti, per la regia di Alexis Sweet e Laszlo Barbo.
    Bova è il protagonista insieme ad un gruppo di giovani attori e alle atlete paralimpiche Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatini. Grande euforia nella sala gremita di studenti e applausi per i protagonisti della nuova serie televisiva.
    "La grande importanza dello sport - ha sottolineato Raoul Bova - è che aiuta ad avere amore per la vita, per se stessi, per gli altri. Lo insegnano soprattutto gli atleti paralimpici con le loro vittorie, la loro passione, soprattutto con i loro allenamenti, con il loro percorso anche umano, di sofferenza.
    Avevo già una grande sensibilità verso il mondo della disabilità la cosa bella di questa fiction è che abbiamo raccontato molto del lato sentimentale di questi ragazzi". Bova nella fiction interpreta Riccardo, "un allenatore appassionato - ha raccontato l'attore - di sport, soprattutto di atletica, che predilige l'allenamento unito allo spirito. Lui predilige la socialità, il fatto di creare degli atleti che siano felici di fare sport, che conservino quel concetto principale e fondamentale dello sport: gareggiare con onestà, il sorriso sulle labbra, con la gioia di fare".
    Riccardo viene chiamato "ad allenare una squadra di bambini - ha svelato Bova - e ritrova in loro quella voglia e gioia di fare sport. Poi incontra ragazzi paralimpici, campioni paralimpici che hanno un po' perso la voglia di sorridere, la voglia di stare insiene, di lottare per qualcun altro. Riccardo farà capire loro quanto è importante stare insieme, regalare i sacrifici a qualcun alto. Uno sport singolo che diventa sport di squadra. La cosa bella - ha concluso - è che il sogno rimane sogno e non diventa un incubo, un ostacolo insormontabile.
    Rimane sogno, gioia, divertimento". (ANSA).
   

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