Cultura

==Rai:Laganà,macchè Stalin,per la destra è terra di conquista

'Sangiuliano inopportuno. Chiocci al Tg1? Valorizzare interni'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 MAR - Il ministro della Cultura "è un importante e riconosciuto giornalista dei nostri Tg nazionali" e "trovo perlomeno indelicato ironizzare sulle posture politiche dei suoi ex colleghi". Così a Repubblica Riccardo Laganà, consigliere di amministrazione Rai eletto dai dipendenti, commentando le parole di Sangiuliano sui "piccoli Stalin" che circolerebbero nella tv pubblica. Laganà dice di non averne mai visti, "in compenso ho visto direttori di testata andare a convention di partito, farsi selfie con leader politici e messaggi social troppo schierati. Il problema è ciò che esiste dietro questa ironia del ministro, comune a molti politici: vedere e pensare il servizio pubblico come terra di conquista".
    "Sono molti i giuristi che ritengono incostituzionale la parte dell'attuale legge che assoggetta i vertici Rai alla nomina dell'esecutivo anziché del Parlamento - aggiunge - Uno stato di cose che fa comodo in modo trasversale: da sempre le nomine ai Tg devono essere gradite al governo di turno, come le conduzioni di programmi chiave e alcuni spazi in palinsesto". I turn over in arrivo sono "una prassi che non ha colore politico, profondamente sbagliata: i processi di scelta dovrebbero essere tracciabili e adeguatamente motivati, non giustificati dalla smania di occupare tutte le poltrone con lo scopo di orientare il consenso".
    Le voci su Chiocci, un esterno, al Tg1? "La valorizzazione delle risorse interne è un dovere. In Rai ci sono professionalità che attendono da tempo la loro occasione. La Tv pubblica si difende anche dicendo dei no, rifiutando le pressioni esterne". (ANSA).
   

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